Una cartina in tre lingue e cartelli in legno illustrati: grazie a questi strumenti potranno essere trovate, compiendo passeggiate immerse nel verde con viste e panorami suggestivi, le antichissime incisioni rupestri. Il Progetto Graffiti è stato presentato sabato pomeriggio, in una gremitissima sala delle adunanze del castello scaligero di Torri. Un progetto voluto dall’amministrazione comunale di Torri. In particolare dal vicesindaco Daniela Peroni, «la vera promotrice dell’iniziativa» hanno ricordato il sindaco Alberto Vedovelli e il professor Fabio Gaggia, il più grande esperto di incisioni rupestri sul Garda, che ha coinvolto a vario titolo enti ed amministrazioni pubbliche grazie ai quali è stato possibile portare alla ribalta gli antichissimi scritti sulle rocce del Garda. Oltre all’amministrazione di Torri, sono intervenuti dal punto di vista economico anche il Comune di Garda, guidato dal sindaco Davide Bendinelli, e la Provincia, di cui lo stesso Bendinelli è assessore uscente al turismo. Costo totale dell’operazione 46 mila euro, di cui 30 mila a carico del Comune dell’alto lago, 10 mila di Garda e 6mila della Provincia. Con una convenzione le tre amministrazioni si erano impegnate a valorizzare gli antichi graffiti, presenti soprattutto nelle zone del Monte Luppia a Garda e a Brancolino e Crero sul territorio di Torri. Insomma, grazie anche al contributo di 20mila euro elargito nell’estate scorsa dalla Fondazione Cariverona ed alla collaborazione col circolo anziani di Torri, con il Museo civico di storia naturale di Verona, con la Soprintendenza, con il Corpo forestale e con il museo del castello scaligero di Torri, quella che era «un’idea vecchia di quarant’anni si è potuta concretamente realizzare», l’idea di una passeggiata fra preistoria e naturalismo. Dopo i saluti dei due sindaci, è toccato ad Alfredo Buonopane, docente di epigrafia romana all’università scaligera, presentare l’«operazione graffiti». Dopo aver ricordato le tappe principali dai ritrovamenti delle incisioni rupestri (iniziate nel 1964 ad opera del professor Mario Pasotti di Garda, e completate nel 2002, quando con il Centro studi per il territorio benacense Gaggia ha pubblicato la riedizione di un libro dello stesso Pasotti del 1982), il professore ha delineato la strategia di salvaguardia, catalogazione e valorizzazione del progetto. La partecipazione all’iniziativa è stata garantita, per conto del Museo civico di Verona, da Alessandra Aspes e la collaborazione della Soprintendenza ai Beni archeologici da Luciano Salzani. È toccato poi al professor Giorgio Vedovelli, direttore del museo di Torri, illustrare nel dettaglio la cartina con i sentieri e le incisioni. «Un supporto all’orientamento», ha spiegato, « scritto in italiano, tedesco e inglese che illustra la storia delle zone in cui si trovano le incisioni e tre percorsi, con le relative varianti, per raggiungere il monte Luppia da Garda, i graffiti di Brancolino e Crero, e quelli sul versante di Albisano». Percorsi che sono stati puliti e dotati di indicazioni dagli anziani del Circolo di Torri, guidato dal presidente Angelo Zamboni. A spiegare come questa iniziativa abbia anche una valenza scientifica è però stato Gaggia, colui che si definisce come «l’erede spirituale e la memoria storica del professor Pasotto». Lo studioso ha infatti ribadito come «grazie a questo progetto saranno ricatalogate tutte le rocce incise scoperte in 25 anni per poi trasferire i dati su compact disc con la prospettiva di arrivare a creare un sito Internet sui graffiti». Il Progetto Graffiti è insomma volto a promuovere una nuova forma di turismo, di matrice culturale, che possa integrare quello balneare. «Bisognerà però nel contempo trovare il modo di proteggere e tutelare le antiche rocce, perchè non vengano rovinate o sporcate», ha ammonito Gaggia. «Per fare questo ci confronteremo con chi si è già occupato di tutelare patrimoni all’aperto, esposti alle intemperie». Un confronto da approfondire in un convegno scientifico che potrebbe svolgersi l’anno prossimo a Torri chiamando a raccolta botanici, archeologi e geologi. Da ultimo, la presentazione del Progetto Graffiti ha portato alla ribalta una curiosità. Nel 1983 il Circolo filatelico e numismatico di Torri, guidato dall’inossidabile Franco Pezzi, aveva dedicato nel suo congresso annuale alcune cartoline proprio alle incisioni rupestri. Quelle cartoline (una delle quali riprodotta nella fotografia a lato) che sono a loro volta ormai diventate un pezzo da museo. Gerardo Musuraca I visitatori che vorranno visitare i percorsi archeo-naturalistici del Progetto Graffiti potranno contare su un supporto all’orientamento scritto in italiano, tedesco e inglese che illustra la storia delle zone in cui si trovano le incisioni e tre percorsi, con le relative varianti, per raggiungere il monte Luppia da Garda, i graffiti di Brancolino e Crero, e quelli sul versante di Albisano. Questi percorsi sono stati puliti e dotati di indicazioni dagli anziani del Circolo di Torri. In questo modo l’area del Garda offrirà ai visitatori una proposta aggiuntiva alla tradizionale offerta turistica balneare che sarà apprezzata dai sempre più numerosi «turisti culturali».


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