domenica, Giugno 29, 2025
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Sono collocate negli angoli più suggestivi della frazione di Cisano. Quest’anno tocca alla beat generation. Bob Dylan ricorda «un’alba sul lago ghiacciato», Jack Kerouac «tini di diamante»

Poesie in bacheca per gustare il borgo

Chi passeggia nel borgo di Cisano di S. Felice ha l’impressione di camminare tra i poeti beat. Nei punti più caratteristici della splendida frazione situata sopra il golfo di Salò anni fa sono stati collocati (nelle viuzze, in piazza, alle pareti delle case) numerose bacheche di vetro, alcune a stelo, altre a muro. Raccolgono brani, poesie e riflessioni, che ogni sei mesi vengono rinnovate. Dopo il convegno svoltosi nel Palazzo della Fondazione Cominelli, la «beat generation» è diventata il tema conduttore dell’inverno. «Vieni qui – dice Alberto Masala – a contemplare il passaggio dei secoli sulla costa. Vieni qui dove anche le voci hanno radici». «Non dirmi addio – esclama Bob Dylan -. Alba sul lago ghiacciato, vento del nord quasi cessato, sulle orme della neve, silenzio laggiù». Allen Ginsberg entra in un «Supermarket in California». Jack Hirschman si sofferma sull’arcano delle Twin Towers. E Massimo Tantardini: «Di questi tempi mi capita di pensare che siano molto più belli gli oggetti dei pensieri. Non c’è da meravigliarsi del resto, se il pubblico di spettatori si è trasformato in un mucchio di curiosi». Di Enrico Ghedi c’è «La scatola degli insetti». Nel «Vecchio sangue» Agneta Falk parla della ragazzina del Kossovo alla quale hanno ucciso il padre, con un «proiettile conficcato nel cuore per farle ricordare quello che dovrebbe essere perdonato». Gregory Corso propone un requiem per Bird Park. Lawrence Ferlinghetti ricorda Vaucluse, la località della Provenza dove andava il Petrarca, e le fontane zeppe di petali, il fiume gettato per tutti i luoghi bruciati di un mondo mandorlato, i campi pieni di silenzio. Ugo Pierri racconta del venditore di trippe di Trieste, sconquassato dalla «bora bastarda»; Jack Kerouac di «enormi aree lattiginose di silenzio, permeate di petali di rosa, spremute in tini di diamante». Come un’intrusa compare «Una strana zingarella» di Dino Campana. Brani curiosi, sistemati in espositori leggeri e trasparenti, con la speranza che qualcuno, passando, resti colpito da un messaggio senz’altro più positivo di quello invadente della pubblicità. Le parole escono da una poesia o da una canzone, e camminano per strada. Un’operazione di promozione alla lettura e un’offerta di emozioni, che si aggiungono a quelle trasmesse dal luogo. Un’occasione degna di interesse per coloro che intendono trascorrere un fine settimana particolare, associando a una gita sul lago di Garda le suggestioni di un percorso inedito. Un’idea concretizzata nell’estate 2003. Primo argomento affrontato: la percezione del paesaggio. Comparvero il «Meriggiare pallido e assorto» di Eugenio Montale, la «Vastità di pini» di Pablo Neruda, le «Emozioni» di Lucio Battisti, «Il vecchio e il bambino» di Francesco Guccini, eccetera. Nell’inverno 2003-04 è stato affrontato il tema del viaggio. La scelta spaziava da Bob Dylan a Dante, da Emily Dickinson («non esiste un vascello veloce come un libro per portarci in terre lontane») a Charles Baudelaire. Successivamente sono comparse le poesie dei ragazzi delle scuole di S.Felice («Fuoco», «Aria», «Ruscello»): righe semplici, fresche, spontanee. Altri argomenti: il credere e il ritornare. Adesso è la volta della beat generation. Fino alla prossima estate. L’idea del borgo-poesia, da «sfogliare» camminando, è nata dal desiderio di caratterizzare l’abitato di Cisano e, al tempo stesso, rendere più manifesta la presenza della Fondazione voluta da Raffaele Cominelli che, alla morte, ha lasciato le sue proprietà immobiliari con l’obiettivo di valorizzare il mondo della letteratura e riscoprire le tradizioni agricole.

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