Aumentano prestazioni e servizi offerti dall’azienda ospedaliera di Desenzano del Garda. E ciò significa che i dati riguardanti il bilancio – le proiezioni relative all’andamento dei conti dell’anno 2000 che potrebbero evidenziare un disavanzo stimato in 28 miliardi – non incidono assolutamente sui servizi. Anzi, è vero esattamente il contrario. Puntualizza la situazione dell’azienda lo stesso direttore generale, dott. Angelo Foschini, che scende in campo per far chiarezza sulla situazione dopo le notizie arrivate dalla discussione in Consiglio comunale a Desenzano di un’interrogazione a firma del consigliere Rodolfo Bertoni dei Ds. E con il direttore generale ci sono il direttore sanitario prof. Alfonso Castellani, il responsabile amministrativo. Ma vediamo i dati dell’azienda che ha come territorio di riferimento prevalente quello delle disciolte Usl 17 di Salò e 19 di Leno. L’azienda serve una popolazione di 307.246 abitanti, circa un terzo della popolazione dell’intera provincia. Sei sono gli ospedali che concorrono a formarla: Desenzano-Lonato-Gavardo-Salò e Manerbio-Leno. 34 sono le direzioni, 34 i servizi, 7 le unità di terapia intensiva, 7 i poliambulatori, 1.088 i posti letto. Le strutture ospedaliere aziendali hanno prodotto nel 1999, in regime ordinario 55.000 ricoveri, cioè il 20% dell’intera offerta provinciale. «Ebbene – spiega il dott. Alfonso Castellani – l’azienda non solo non ha ridotto i servizi come qualcuno paventa ma li ha incrementati. Infatti le prestazioni in regime di degenza nel primo trimestre del 2000 sono aumentate dell’8.2% rispetto al ’99 mentre quelle ambulatori son aumentate di oltre il 7%». Non solo. «L’azienda ha altresì potenziato – dice il dott. Foschini – il settore dell’urgenza e dell’emergenza, importante per la zona turistica del Garda. È stato attivato il servizio a Gargnano dove si effettuano prestazioni 24 ore su 24 attraverso l’auto medica con la presenza permanente di un medico ed è stato aperto il posto di primo intervento a Salò. E ci sono concrete promesse che questo possa rimanere in funzione tutto l’anno». Insomma niente riduzioni dei servizi da parte dell’azienda. Anche perché va chiarito che la diminuzione delle prestazioni dell’assistenza domiciliare integrata rivolte ai pazienti geriatrici e oncologici del distretto di Desenzano, segnalata nell’interrogazione del consigliere Bertoni (Democratici di sinistra) è un servizio che fa capo ad altra azienda, segnatamente all’Asl di Brescia. E veniamo ai conti. «I dati di bilancio – sottolinea il dott. Foschini – sono facilmente commentabili. Nel ’98 l’azienda ha chiuso i conti con 259.313 milioni di costi e 255.355 milioni di ricavi quindi con un disavanzo di 3.958 milioni. Il bilancio ’99 dovrebbe chiudere assai vicino al pareggio. Per il 2000 ho fatto, nel corso di un incontro sindacale, una proiezione che potrebbe procurarci un disavanzo che ho quantificato in 28 miliardi. Di questi quasi il 50% è dovuto agli aumenti dei costi del lavoro derivanti dall’applicazione del nuovo contratto. La differenza potrebbe essere provocata dalla insufficiente copertura da parte dello Stato di due capitoli, quello riguardante il servizio psichiatrico ed il fondo di riequilibrio oltre ad alcune voci minori». «Abbiamo saputo oggi – ha concluso il responsabile amministrativo e sanitario – che ci sarà la copertura integrale dei costi di alcuni interventi fortemente in perdita com’è appunto il caso di psichiatria. In questo senso nella lettera inviata al Comune di Desenzano anticipavo la considerazione che il disavanzo, frutto, sottolineo, di una proiezione, potrebbe risultare più modesto».
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Nei primi mesi del 2000 le prestazioni offerte dall’Azienda ospedaliera di esenzano sono aumentate dell’8%
Sanità, più interventi e meno deficit
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