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Ferma la vendita all’Inail, continua la fuga di camici bianchi

Si tenta di rilanciare la chirurgia

Oltre all’ospedale di Caprino, anche l’ospedale di Malcesine, a seguito della delibera della giunta regionale del 2002, non naviga in acque tranquille e ha «al più presto bisogno degli interventi promessi, non più prorogabili», ricorda il primario della riabilitazione, dottor Bruno Danzi. Tramontata per ora la vendita dell’ospedale all’Inail, oggi non più utile né necessaria, e in attesa del bando di gestione che l’Ulss 22 sta predisponendo, Malcesine eroga sempre meno prestazioni. Infatti, dopo l’iniziale intendimento di dismettere l’ospedale entro il 30 giugno 2004 e la successiva bocciatura della delibera regionale da parte del Tar, è proseguita l’opera di depauperamento dei servizi resi ai cittadini da quella che resta l’unica struttura pubblica sanitaria dell’alto lago di Garda. Ad oggi all’ospedale funziona a pieno regime solo la riabilitazione funzionale, con 78 posti letto, una delle più importanti della provincia. A ranghi ridotti funziona la gloriosa divisione di ortopedia. Fino al 2002 questa era il fiore all’occhiello dell’ospedale: richiamava pazienti da molte regioni d’Italia, oltre che dal Veneto. Purtroppo l’incertezza sul destino dell’ospedale ha minato l’organico degli ortopedici, passato in pochi mesi da 10 a quattro medici. Pensionamenti, trasferimenti e licenziamenti hanno fatto sì che a Malcesine funzioni una sola delle due sale operatorie e che la lista operatoria si sia ridotta, a fronte del tutto esaurito del recente passato. Su questo punto è in atto una trattativa tra medici, Ulss 22 e assessorato regionale alla sanità per eseguire interventi di elezione a Malcesine utilizzando anche gli ortopedici di ospedali dell’Ulss 22, quali quello di Bussolengo. Da un lato si abbatterebbero così le liste d’attesa che, a Bussolengo, arrivano anche fino a sei mesi, e dall’altro farebbero funzionare a pieno regime le sale operatorie di Malcesine. Le quali, cosa non di poco conto, possono contare sia su un reparto degenze ortopediche ristrutturato lo scorso anno, sia sulla riabilitazione ortopedica in loco, nel padiglione A. Su questa ipotesi, proposta dall’Associazione interregionale dei disabili motori di Roberto Bassi, aveva assicurato interesse l’assessore regionale alla sanità, Flavio Tosi. Oltre a queste due divisioni, la struttura sanitaria dell’alto Garda può contare su un punto di primo intervento, una sorta di pronto soccorso senza una vera astanteria, munito di ambulanza e di medico pronto a trasferimenti verso ospedali per acuti, nonché collegamento, attraverso un servizio di telemedicina, con la cardiologia dell’ospedale di Rovereto, in Trentino, per la refertazione degli elettrocardiogrammi on-line ed eventuale consulto telefonico o invio del paziente. È attivo inoltre il servizio di radiologia, che garantisce l’esecuzione della diagnostica convenzionale e, a giorni prefissati, anche di ecografie. È stato smantellato il laboratorio analisi. I prelievi per esterni e degenti vengono tutti refertati on- line dall’ospedale di Bussolengo, mentre resta attivo a Malcesine, come pure a Caprino, il point of care, cioè un’apparecchiatura in grado di refertare automaticamente e in pochi minuti gli esami urgenti. Lo smantellamento del laboratorio, definito dall’Ulss riorganizzazione, è servito soprattutto a contenere i costi, ma «non incide sulla qualità e la sicurezza degli esami», com’è stato detto più volte dalla Ulss 22. Infine, nell’ospedale sono attivi poliambulatori specialistici con numerosi professionisti che vengono ad eseguire visite o esami strumentali; consulenze ortopedica, cardiologica, ginecologica, oculistica, radiologica, fisiatrica, neurofisiologica, dermatologica, otorinolaringoiatrica.

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