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Volume fotografico racconta storia e personaggi. Un libro di 214 «clic» curato dai Cuori ben Nati

Un borgo per immagini

La storia di Rivoltella raccontata attraverso immagini fotografiche raccolte nell’arco di due secoli: Ottocento e Novecento. Una storia che, grazie al lavoro certosino e faticoso del Gruppo dei Cuori Ben Nati, è oggi patrimonio di tutti i rivoltellesi grazie al libro «Zènt de sòca», che viene presentato stasera alle 21 al teatro parrocchiale di S. Michele Arcangelo. E’ la vita e la storia di un paese, scandita da episodi, da quella quotidianità comune a tutti gli altri paesi, ma che a Rivoltella è stata per fortuna tramandata fino ai giorni nostri ed ora anche «immortalata» con un pregevole e raffinato libro di 214 fotografie, realizzato con il contributo della Provincia e del Comune di Desenzano. Un «amarcord» che va ad arricchire le testimonianze di una storia di gente che non ha voluto mai rinunciare alle proprie radici. Scrive nella sua prefazione il vicepresidente di palazzo Broletto, Massimo Gelmini: «La difesa della storia locale, con aneddoti e riferimenti ben precisi, vuole indurre a mantenere nella memoria il nostro passato con un profondo recupero ed il consolidamento delle proprie origini». Per Fiorenzo Pienazza, sindaco di Desenzano, «la storia è fatta dagli individui, ma sono le comunità che ne suggeriscono le azioni e che vivono poi in sé i riflessi di un mondo che cambia». Le foto che accompagnano il lungo viaggio di crescita di Rivoltella negli ultimi due secoli ne sono una viva testimonianza. Nelle pagine del libro, inoltre, scorrono i tanti personaggi, anche singolari, che in ogni paese si possono incontrare ma che a Rivoltella sono stati numerosi. Impossibile descriverli tutti, si farebbe un torto a quelli che, per esigenze di spazio, verrebbero «tagliati». «Zènt de sòca», edito dal gruppo dei Cuori Ben Nati guidato da Luigino Mura, detto «Verza», è articolato in sette capitoli (personaggi, scuole, la vita, associazioni, lavoro, famiglie e frammenti, con un capitolo finale dedicato ai soprannomi rivoltellesi più usati) e spazia dal 1884 al 1958. Ogni fotografia è completa di didascalia, che riporta l’anno, il nome, il luogo e il momento dello scatto. Gli autori sono Luigi Beschi, Pierluigi Guainazzi, Alberto Rigoni e Giovanni Giuradei.

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