giovedì, Aprile 25, 2024
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L’Amarone Bosan 2000 emerge come il più votato alla verticale organizzata dalla Gerardo Cesari a Roma. In degustazione le annate 1997, 1998, 2000 e 2001

Amarone: quattro annate per una capitale

Quattro annate top con un comune denominatore: l’equilibrio tra struttura e corposità, morbidezza e freschezza. Questo è quanto emerso dalla verticale organizzata per la prima presentazione romana della Gerardo Cesari, azienda di Cavaion Veronese. Martedì 28 aprile, presso l’Hotel Aldrovandi di Villa Borghese a Roma, si è svolta infatti una degustazione dedicata alla stampa specializzata. Nei calici le annate 1997, 1998, 2000 e 2001 della linea più rappresentativa della cantina, l’Amarone Bosan, cru che nasce dai vigneti di Corrubbio, in Valpolicella, da uve Corvina (80%) e Rondinella (20%).Il Bosan è nato già “grande”: dalla prima vendemmia (1997) all’ultima in commercio ( 2001) ha infatti ottenuto importanti riconoscimenti. Il 2001 è stato premiato nel 2008 con la Gran medaglia d’oro del Concorso enologico Vinitaly e con l’oro al Challenge International du Vin di Bourg. La degustazione si è svolta in modo originale perché l’enologo Luigi Biemmi ha deciso di non descrivere il vini dal punto di vista organolettico ma di lasciare spazio alle opinioni dei presenti. Questi hanno riscontrato un comune denominatore in tutte le annate: l’equilibrio tra struttura, corposità, morbidezza e freschezza, data dalla buona acidità. In particolare, alla fine del tasting è stato “votato” l’Amarone più interessante secondo i presenti: l’annata 2000. Ecco la motivazione: “è un vino che ha raggiunto il suo culmine evolutivo; al naso si presenta ampio e verticale, in bocca ha struttura, con un gusto pieno e rotondo, in una perfetta fusione del profumo con la pienezza del palato. Rappresenta al meglio la denominazione”.Pur con le differenti caratteristiche tra le annate, dotate di note di frutto più marcate in quelle più giovani, più complesse nelle meno recenti, con nota tostata, di cacao e fiori di garofano e minerali, il Bosan è un Amarone che sa fare tesoro della tradizione produttiva e interpretarla in chiave moderna. Esso rispecchia la personalità della Gerardo Cesari, azienda storica nata nel 1936 ma in continua evoluzione, legata a filo doppio con la storia e il successo dell’Amarone.“La Gerardo Cesari ha iniziato a credere nell’Amarone quando in Italia era un vino poco considerato.” Afferma il Presidente Franco Cesari. “Nel 1975 abbiamo esportato la prima cassa negli Stati Uniti, con un ordine di 100 bottiglie a New York e 200 a San Francisco. Erano i primi anni in cui questo vino si avventurava nei mercati esteri e la conoscenza era molto limitata, basti pensare che, al riordino, i nostri clienti ci dissero – Ora vorremmo assaggiare anche la tipologia Amarone bianco! – Potete facilmente capire il mio stupore. Da quei tempi le cose sono cambiate molto e oggi è divenuto un prodotto di successo, una delle denominazioni simbolo d’Italia. Il nostro obiettivo è da sempre la qualità: non è un caso se abbiamo scelto di non produrre l’annata 1999 e la 2002, nonostante sia stato un grosso sacrificio economico.”La serata è proseguita con la cena al Baby, curata dal padrone di casa, lo chef Alfonso Iaccarino, che ha presentato personalmente il menu e gli originali abbinamenti con i vini Cesari ideati appositamente per l’occasione. L’aperitivo si è aperto con il Lugana Cento Filari 2008, interpretazione del Lugana come vino importante, strutturato, rotondo, longevo, che mantiene comunque la sua freschezza e piacevolezza, mentre a tavola sono seguiti Chardonnay Mitico 2006, Ripasso Bosan 2006, Amarone Il Bosco 2003 ed il Recioto della Valpolicella 2006. Un panorama di sapori e profumi che hanno offerto al naso e al palato dei commensali una vera esperienza del gusto.

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