La banda cittadina festeggia fra due giorni, domenica sera alle 21, con un concerto in Rocca diretto dal maestro Mario Lutterotti, i trent’anni di attività. I titoli dei brani in repertorio sono 700: il dato la dice lunga sull’impegno dei suonatori e dei maestri, sulla volontà di arrivare e poi di restare ai vertici, sulle prove e lo studio che caratterizza oggi come allora l’entusiasmo generale. La banda è risorta dalle sue ceneri nella primavera del ’72, sindaco Bruno Santi, assessore alla cultura il preside Sabato, presidente Remo Marconi, maestro Roberto Giuliani e, subito dopo l’assemblea, la partenza dei corsi riconosciuti dal ministero con 40 allievi variamente distribuiti fra i 7 ed i 71 anni. Primo concerto il 22 aprile in piazza san Rocco. Da allora è stato un susseguirsi di traguardi raggiunti in allegria festosa. Alla presidenza, fra Marconi e Tiziano Tarolli, ci sono stati Elio Egidi, Ezio Marchi, Mario Albertini, Nino Molinari, Pierluigi Bagozzi ed Enzo Bassetti: quelli che possono, dopodomani saranno in Rocca. Idem per i maestri: dopo Roberto Giuliani, Emidio Carulli, Emiliano Gusperti ed infine Mario Lutterotti che s’avvia (fra due anni) a festeggiare i vent’anni di podio. Senza mai dimenticare il vivaio, alimentato da corsi per allievi, studenti di conservatorio e diplomati, la storia della banda si può leggere attraverso i riconoscimenti che il complesso ha mietuto un po’ dovunque. La banda è particolarmente affezionata al primo posto del ’91 a Brno e del ’93 a Paradubice nella repubblica Ceca; secondi a Merano nel ’95 al concorso fra le bande dell’area tirolese, primo premio assoluto al concorso di Moglia, accompagnato da un punteggio (334,50 su 360) semplicemente stratosferico. A Salsomaggiore nel ’99, col premio alla banda sono arrivati anche i riconoscimenti per la migliore interpretazione del brano d’obbligo e quello a Michele Brigà, flicorno soprano solista. Poi i concerti coi solisti: la tubista Velvet Brown, il grande Roger Bobo di cui si ricorda ancora un duetto col tubista ungherese Roland Szentpali in un arrangiamento in prima assoluta scritto dal magiaro appositamente per il Corpo bandistico rivano. I risultati, come suole, diventano premessa e garanzia per il futuro: supportati come sono da una cultura musicale solida, dall’entusiasmo e dalla disponibilità ad impegnarsi come hanno fatto sempre.
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Domenica sera in Rocca il concerto dell'anniversario
Banda, l’entusiasmo dura da trent’anni
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