venerdì, Aprile 26, 2024
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Tritolo ko con acido nitrico e vapore

Come si disnnesca una bomba

Il disinnesco di un residuato bellico, nel caso preso in esempio di una bomba d’aereo della seconda guerra mondiale, si effettua per «via idrochimica». La corazza viene perforata con una soluzione di acqua e acido nitrico all’altezza della camera che contiene l’esplosivo. Nel buco viene «sparato» del vapore a 86° gradi di temperatura che scioglie il tritolo e lo fa defluire all’esterno. I militari piazzano poi delle microcariche per far saltare le spolette il cui compito è quello di far deflagrare l’ordigno. Il tritolo viene invece bruciato. Le spolette possono essere una o due; fino a tre nei residuati bellici dell’esercito tedesco, i più difficili da trattare perchè i tedeschi hanno lesinato informazioni sulle caratteristiche del proprio munizionamento. Tra le operazioni più impegnative degli ultimi anni condotte dal Genio rientra la bonifica di un tratto di fiume Brenta a Vigodarzere (Padova). In fondo al fiume sono state individuate una dozzina di bombe che per le caratteristiche non potevano essere mosse. Si è fatto allora ricorso ad un particolare espediente per limitare i danni al fiume e all’ambiente circostante. Nell’acqua a monte e a valle delle bombe sono stati calati dei cavi con dei fori dai quali è stata fatta uscire aria compressa che ha creato una barriera di bollicine. A quel punto sono state fatte brillare le bombe e le bollicine hanno contenuto l’onda d’urto del botto. Sembrerà incredibile, ma nel video per l’occasione girato dai militari si vede bene il movimento delle acque generato dall’esplosione che s’infrange sulla barriera di bolle.

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