martedì, Luglio 1, 2025
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D’Annunzio, l’«ecologista»

Da esempio di scempio urbanistico, con l’accusa di colate di cemento e speculazioni selvagge, a polo di riferimento nazionale per la riflessione sullo sviluppo sostenibile, sul rapporto fra territorio e progresso. Gardone, col suo patrimonio ambientale di rara bellezza, con il suo patrimonio culturale legato al Vate, Gardone che lotta da un lato contro l’oblìo, dall’altro contro la devastazione, rilancia e si offre, sull’esempio della Cernobbio dell’economia, come centro di dibattito e di proposta per la tutela paesaggistica coniugata alla crescita turistica. C’è D’Annunzio a dare una mano, con il suo Vittoriale talmente visitato da essere una delle poche strutture museali d’Italia a mantenersi con i biglietti; c’è un D’Annunzio inedito testimonial della battaglia ambientalista della giunta di Alessandro Bazzani, assessore al turismo Giovanna Ciccarelli. Il poeta ebbe alcuni incarichi in materia, nel 1893 in Sardegna a schedare i beni storici, nel 1896 a Venezia a seguire il restauro della basilica di San Marco; delle bellezze artistiche parlò in numerosi sonetti o nell’ode «Per la morte di un capolavoro» sul degrado dell’Ultima cena di Leonardo. Ma ora sono venute alla luce lettere e interviste, testimonianza di vere e proprie personali lotte, da cultore dell’estetica, contro le brutture perpretrate in interventi pubblici e privati. Ci sono una cinquantina di scritti di protesta per la speculazione a Roma e sulla controversa costruzione dell’altare della patria, c’è una lettera aperta al Resto del Carlino per aborrire l’abbattimento delle torri a Bologna. C’è un’intervista al Corriere contro «l’intedeschimento» del Garda. Di tutto questo parlerà, dopo il saluto del sindaco alle ore 10, la presidente della Fondazione Vittoriale Annamaria Andreoli in apertura del I convegno annuale che sabato mattina nell’auditorium della casa monumento del Vate darà il via alla promozione di Gardone Riviera paladino dell’intreccio cultura-ambiente. Di seguito interverranno il sovrintendente della Toscana Antonio Paolucci, il paesaggista Ippolito Pizzetti, l’architetto Augusto Cagnardi della Gregotti associati, autore del vecchio prg sulla base del quale furono approvate le urbanizzazioni sotto accusa (in un filmato proiettato a Roma nel ’99 presente Ciampi, il Vittoriale aggreddito dalle costruzioni era annoverato tra i mostri alla Fuenti), l’architetto Carlo Cresti docente a Firenze, il giornalista Guido Vergani. Infine, ci sarà l’architetto Pierluigi Polimeni, incaricato da Bazzani, eletto nel giugno del ’99, di redarre un nuovo piano regolatore di riqualificazione basato sul recupero dell’esistente, sul fermo delle lottizzazioni, sulla limitazione delle seconde case. A moderare è stato chiamato Antonio Calabrò vice direttore del Sole 24ore.

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