giovedì, Aprile 25, 2024
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Difficile trovare i rincalzi fra gli oltre duecento soci IL CIRCOLO IN DIFFICOLTA'

Dimissioni Nogler: surf in crisi

C’è crisi nel Circolo Surf Torbole. Il presidente Giovanni Nogler si è dimesso. Anche altri dirigenti, che hanno sempre dato molto del loro tempo al circolo, non sono più disponibili a proseguire oltre. E quel che è peggio, finora tra gli oltre 200 soci non si trovano ricambi. Crisi quindi di persone che si assumono l’onere di dirigerlo. Non certo di attività. Quella, non manca.Soprattutto quella dei giovanissimi. Si è, infatti, sviluppato un bel gruppo di atleti in erba, che consegue risultati di rilievo tra gli juniores e, quel che conta per i più piccoli di loro, che pure si divertono. Che il circolo non debba cessare la sua attività lo pensa innanzi tutto l’amministrazione comunale (il Comune è proprietario della palazzina che lo ospita). Tra l’altro, Flavio Pompermaier, vicesindaco, difende il circolo dalle critiche emerse nei giorni scorsi proprio dai sostenitori (esterni) della maggioranza.«C’è poca chiarezza in merito. Si parla per sentito dire. Non si tratta di un circolo esclusivo per persone che prendono il sole – ribatte – ma un circolo per soci che partecipano alla sua attività». E aggiunge sulla crisi: «Si tratta di un problema interno: di persone e di scarsa presenza di soci residenti. Noi però ci teniamo che il circolo non venga chiuso e lo aiuteremo in cambio di promozione». Promozione naturalmente sotto forma di regate e di attività sportiva giovanile, del tipo di quella fatta finora con i corsi del tutto gratuiti a beneficio dei ragazzi di Nago e Torbole. Già contatti, tra il vice presidente Luca Perazzolli ed il sindaco Parolari per valutare la cosa migliore da fare, ci sono stati. «Come amministrazione – continua Pompermaier – pensiamo che il circolo possa farcela da solo a continuare la sua attività».E sarà nel corso dell’assemblea, convocata per fine mese, che si capirà se la crisi potrà risolversi senza ulteriori traumi. L’aiuto del Comune, a questo punto di fatto, potrebbe essere anche quello di provare a cercare qualcuno del posto che entri nel nuovo consiglio direttivo a dar man forte ai pochi volenterosi rimasti. Stimolare insomma i locali ad entrare nel circolo senza pregiudizi e usufruire dei suoi servizi. I costi per i residenti, tra l’altro, sono contenuti. I bambini già ci sono e ne sono contenti. «Altrimenti, se proprio da solo non ce la fa, piuttosto di chiudere, la nostra proposta potrebbe essere anche quella di un commissariamento». Naturalmente, in questo caso, in attesa di tempi migliori.

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