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Esperienze nell’ambito del progetto EULAKES”

Importanti le tematiche affrontate nel corso del Workshop  organizzato dalla Comunità del Garda sul tema “Qualità e utilizzo sostenibile della risorsa acqua nel Lago di Garda e nei grandi laghi europei

Importanti le tematiche affrontate ieri a Gardone Riviera, nella sede della Comunità del Garda in occasione del workshop internazionale organizzato, nell’ambito del progetto Eulakes, dalla Comunità del Garda e la Fondazione Edmund Mach di San Michele all’Adige.

Il progetto, finanziato dall’Unione Europea nell’ambito del programma Central Europe, è nato dalla sinergia fra ricercatori ed enti di gestione e di sviluppo territoriale al fine di costruire una piattaforma internazionale che coniughi conoscenze scientifiche, sul tema di qualità e quantità delle acque lacustri e la gestione territoriale locale e ha come protagonisti 9 parteners di 4 laghi e nazioni diverse: il lago di Garda (I), il lago Balaton (H), il lago Neusiedl (A) e il lago Charzikowskie (P).

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I grandi laghi dell’areale padano rappresentano una delle risorse naturali ed economiche più importanti a livello italiano ed europeo. I principali stressori ambientali che controllano la qualità ecologica delle acque di questi grandi ecosistemi sono tuttora costituiti dagli apporti di nutrienti algali e dai cambiamenti climatici. D’altra parte, le ricerche a lungo termine hanno messo in evidenza un ruolo emergente svolto dal riscaldamento climatico sia nei suoi effetti diretti sia come elemento amplificatore degli effetti causati dall’eutrofizzazione. Tra le nuove emergenze si possono citare le problematiche legate allo sviluppo diffuso di nuove fioriture di cianobatteri tossici, all’introduzione di nuove specie alloctone, alla presenza di microinquinanti organici e alla scarsità di acqua. Questi impatti sono, seppur in diversa misura, comuni a molti altri grandi sistemi lacustri europei.

I cambiamenti osservati rappresentano segnali di allarme che richiedono di essere affrontati con opportune misure di contenimento e mitigazione. La sfida è stata raccolta a livello europeo nell’ambito del progetto EULAKES (http://www.eulakes.eu/). Al progetto, finanziato dall’Unione Europea e capofilato dalla Comunità del Garda, partecipano diversi enti governativi, istituti di ricerca e università. I grandi laghi inclusi nella collaborazione transnazionale comprendono, oltre al Lago di Garda, i laghi Neusiedl (AT), Charzykowskie (PL) e Balaton (HU). Scopo principale è di promuovere un nuovo approccio integrato finalizzato da una parte allo studio delle principali vulnerabilità dei grandi ecosistemi lacustri, e dall’altra al supporto della governance nel miglioramento dei sistemi di monitoraggio e nell’individuazione di scelte gestionali sostenibili.

Eulakes3Nell’ambito del progetto sono state definite singole “azioni pilota” finalizzate allo studio degli effetti causati da specifici stressori ambientali gravanti sui singoli bacini. Le azioni comprendono ricerche sulla distribuzione e l’impatto dei cianobatteri tossici (Garda), l’introduzione di specie esotiche (Balaton), lo studio della vulnerabilità delle zone umide (Neusiedl) e l’impatto di metalli pesanti e sostanze organiche tossiche (Charzykowskie). Lo scopo del workshop è di presentare una panoramica dei risultati ottenuti nel corso degli studi svolti nell’ambito del progetto EULAKES sui cianobatteri tossici del lago di Garda e sulle specie alloctone e invasive del Lago Balaton.

Nel lago di Garda, il recente aumento delle fioriture algali dovute a cianobatteri potenzialmente nocivi ha aumentato notevolmente il grado di attenzione delle strutture sanitarie e delle agenzie regionali di protezione ambientale verso i composti tossici prodotti da questo particolare gruppo fitoplanctonico. La precisa conoscenza del tipo e quantità di tossine presenti nei corpi lacustri diviene pertanto prioritaria ai fini dell’utilizzo della risorsa acqua. Particolare attenzione è stata rivolta allo sviluppo dei cianobatteri a diverse scale spaziali e temporali (incluse le osservazioni paleolimnologiche e satellitari) e al contenuto tossico delle specie dominanti. Sono stati specificatamente presi in considerazione i potenziali impatti sull’ecosistema lacustre e sull’utilizzo delle acque per scopi di balneazione e potabili.

Nell’ambito del progetto EULAKES la presenza e lo sviluppo dei cianobatteri sono stati studiati nelle loro possibili implicazioni sanitarie attraverso una collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità (ISS). L’incontro ha dato dunque anche l’opportunità di valutare i diversi sistemi di valutazione e gestione del rischio da cianobatteri nei grandi laghi destinati a uso ricreativo e potabile. A questo riguardo, le problematiche legate all’identificazione e alla natura delle cianotossine nelle acque dolci sono state affrontate, in apertura del workshop, dal Dr. Jussi Meriluoto e dalla Dr.ssa Lisa Spoof, della Åbo Akademi University, Turku, Finland. Il tema è attualmente oggetto di un progetto di collaborazione europeo COST, che vede impegnati oltre 25 paesi europei.

Eulakes2Le criticità dovute all’introduzione di specie acquatiche non native nei grandi laghi sono state presentate e discusse attraverso le esperienze maturate nel corso degli studi condotti nel Lago Balaton. Recenti introduzioni in questo grande lago comprendono, tra le altre, Sinanodonta woodiana (il più grande mollusco europeo, individuato anche nel Garda nel 2009) e Carassius gibelius (la carpa di Prussia).

Interessanti gli interventi di Milena Bruno dell’Istituto Superiore di Sanità, sui limiti soglia e le procedure per minimizzare il rischio causato dalle ciano tossine, e di Mariano Bresciani che ha illustrato la caratterizzazione e la mappatura delle fioriture di cianobatteri tramite telerilevamento.

A conclusione, Giuseppina Mattiolo, in rappresentanza della Agenzia per la Protezione dell’ambiente Veneta, ha riferito in merito all’attività di monitoraggio dei cianobbateri nelle acque antistanti la sponda veronese del lago di Garda.

 

 

 

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