Un raduno di Alfa Romeo storiche in nome del mitico Tazio Nuvolari: è la quattro giorni che prende il via questa mattina a Salò e si concluderà domenica a Sirmione.In mattinata i partecipanti metteranno in mostra le loro vetture sul lungolago, nel pomeriggio (alle 17.30) inizieranno amuoversi lungo le strade della Valtenesi per poi arrivare in serata al «Fungo» di Manerba. Domani mattina il via per Casteldario (Mantova), il paese natale di Tazio Nuvolari, nel pomeriggio la rievocazione storica del circuito del Tè nella città dei Gonzaga e il rientro sul lago di Garda. Sabato partenza per il Vittoriale con visita guidata alla casa del Vate mentre, dopo il pranzo a Villa Maria di Toscolano Maderno, le auto punteranno verso Tremosine e Tignale, Alle 20 serata di gala nell’anfiteatro del Vittoriale. Domenica mattina le Alfa Romeo raggiungeranno l’hotel Villa Cortine di Sirmione, dove si chiuderà la manifestazione.Nuvolari incontrò Gabriele D’Annunzio nel 1932. Il poeta regalò al pilota una tartarughina d’oro, con la dedica: «All’uomo più veloce del mondo, l’animale più lento». La tartarughina divenne il simbolo di Tazio, che la fece ricamare sulle maglie da corsa e dipingere sulla fusoliera dell’aereo privato. Quando morì, nell’agosto ’53, la moglie Carolina lo vestì per l’ultimo viaggio con la maglietta gialla, i calzoni azzurri, il casco bianco. E gli pose sul petto il piccolo animale. Il pilota e il poeta, due miti che hanno segnato un’epoca, uniti da un talismano. E, ora, da una corsa-revival. «Nel 1924 – ricorda Vittorio Pirlo, farmacista e storico per diletto – la grossa testuggine inviata a D’Annunzio dalla marchesa Luisa Casati Stampa morì per indigestione di tuberose, e il comandante incaricò il cesellatore Renato Brozzi di forgiarne in bronzo le parti molli, adattandole alla corazza naturale. Il lavoro, di notevoli dimensioni (80x35cm.), fu ultimato nel ’28, e posato sul tavolo della sala da pranzo, che prende il nome di stanza della cheli (tartaruga, dal greco). Successivamente l’orafo milanese ricavò molti, minuscoli esemplari che, forgiati in diversi modi, dimensioni e metalli, andarono ad accrescere la già numerosa schiera degli oggettini da donare, chiamati anche inezie squisitissime».L’incontro tra D’Annunzio e Nuvolari, appena impostosi nel Gran premio di Monaco, avvenne il 28 aprile ’32 nella piazzetta antistante la Prioria, in occasione della presentazione della nuova Alfa berlina 6 C 1750. La visita durò sette ore e fu in quella occasione che D’Annunzio consegnò a Nuvolari un ritratto, con la dedica: «A Tazio del buon sangue mantovano, che nella tradizione della sua razza congiunge il coraggio alla poesia, la più tranquilla potenza tecnica al più disperato rischio, e infine la vita alla morta nel cammino della vittoria». Al momento del commiato gli regalò la mitica tartarughina d’oro. Pochi giorni dopo, Nuvolari vinse la Targa Florio in Sicilia e l’Alfa Romeo fece arrivare al Vittoriale una splendida vettura.Non è un caso quindi che il raduno di Alfa Romeo che prende il via oggi sia denominato: «Il pilota, il poeta e la tartaruga».
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Prende il via il raduno itinerante di vetture della storica casa in omaggio a Nuvolari e D’Annunzio.
L’incontro tra il poeta e il pilota immortalato da una tartaruga
L’incontro tra il poeta e il pilota immortalato da una tartaruga
Rivive il mito delle vecchie Alfa
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