mercoledì, Aprile 24, 2024
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L’annuncio della festa del lago del 25 aprile al convegno su turismo e mete religiose

Vescovi e pellegrini su tre battelli a Punta San Vigilio

Cultura, spiritualità e turismo. Una triade che può camminare di pari passo per un omogeneo sviluppo attento all’essere, all’anima e al portafoglio. Il tema è stato affrontato in un recente convegno promosso dall’Istituto tecnico per il turismo, scuola diretta dalle Piccole Suore della Sacra Famiglia di Castelletto. A coordinare e cucire tra loro gli interventi dei relatori la verve di don Bruno Fasani, direttore di Verona Fedele . Dopo il saluto del sindaco Giovanni Zappalà e la relazione del vescovo Maffeo Ducoli, presidente della Consulta Triveneto per i beni culturali ecclesiastici, è toccato a don Giorgio Benedetti, direttore dell’ufficio Diocesano della Pastorale per il turismo, ricordare la «possibilità di proporre al posto di un turismo mondano, che ha già i suoi canali di pubblicizzazione, un turismo spirituale, offrendo la visita o la sosta in alcuni luoghi dello spirito». E non mancano le mete. A partire da Peschiera con il santuario della Madonna del Frassino, per proseguire con l’Abbazia di Maguzzano e sempre a Desenzano il centro spirituale Mericianum. Pochi chilometri più avanti, ancora in territorio bresciano, sorge l’antico santuario della Madonna del Carmine e a seguire a strapiombo sul lago il santuario della Madonna di Montecastello. Sulla sponda veronese spicca l’Eremo di Monte San Giorgio con splendida vista sul Garda e ovviamente l’istituto delle Piccole Suore della Sacra Famiglia. Itinerari turistici di spessore, come di grande presa sarà la manifestazione religiosa che si svolgerà il prossimo 25 aprile nello specchio d’acqua antistante Punta San Vigilio. Qui confluiranno, nella ricorrenza del sedicesimo centenario della morte del vescovo che dà il nome a questo lembo di paradiso terrestre, tre battelli carichi di pellegrini. Con loro i vescovi di Trento, Verona e Brescia che poi nel Comune di Garda celebreranno con i fedeli la funzione religiosa. «L’evento», ha ricordato don Benedetti, «ha lo scopo di richiamare l’attenzione sull’opera svolta da San Vigilio oltre che nel Trentino, anche nei territori veronese e bresciano, dove esistono parecchie chiese a lui dedicate. Al di là della memoria, l’iniziativa ripropone l’urgenza di sinergia fra le tre realtà: in campo pastorale (da qualche decennio si attuano collaborazioni anche ecumeniche per la pastorale del turismo e giovanili) e anche civile». Dopo l’erudito intervento di Erminio Signorini, docente di storia dell’arte e restauro, è toccato a Giorgio Maria Cambiè strappare più di un sorriso al pubblico presente in sala. In forma lieve e scanzonata ma senza tralasciare citazioni forbite ha camminato nel passato rispolverando aneddoti, proverbi e usi dell’area gardesana. Tradizioni, molte sparite, che «nei secoli hanno plasmato i nostri comportamenti, il nostro paesaggio, la nostra considerazione dei fatti e dei valori». Calata nell’attuale organizzazione turistica del Garda la relazione di Mario Malossini, già assessore al turismo della Provincia Autonoma di Trento. Malossini ha sostenuto la mancanza di progettualità tra le istituzioni pubbliche e private e la necessità di riscoprire la Comunità del Garda come ente di collegamento tra le varie realtà provinciali e regionali dell’area del Benàco. Il convegno si è chiuso con gli interventi di Suor Giannandreina Todesco, Superiora generale dell’Istituto, Sonia Devoti, rappresentante del locale Centro turistico giovanile, e Andrea Chignola per gli studenti. Presente anche l’assessore provinciale al turismo Davide Bendinelli.

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