Una condanna a 22 anni di carcere segna l'epilogo giudiziario per Petrit Gega, un muratore albanese di 53 anni, ritenuto responsabile dell’omicidio del ventenne Alfons Kola, anch'egli connazionale. I fatti si sono verificati nel tardo pomeriggio di maggio, quando i due uomini si sono incontrati davanti a un bar a Calcinatello, dando origine a una violenta aggressione che ha portato all'uso di un coltello e all'arresto di Gega. La Procura ha ricostruito una faida che affonda le radici nel loro paese d'origine, trasformando un incontro apparentemente casuale in un atto di violenza.
Durante gli interrogatori, Gega ha dichiarato di "sentire voci" e di essere "perseguitato dal diavolo", sollevando dubbi sulla sua sanità mentale. Una perizia psichiatrica lo ha definito “seminfermo di mente”, ma nonostante ciò è stato considerato idoneo a sostenere il processo. Tenendo conto della sua pericolosità sociale, la Corte d’Assise ha stabilito che, dopo aver scontato la pena, Gega dovrà trascorrere almeno tre anni in una struttura psichiatrica giudiziaria.