martedì, Ottobre 7, 2025
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La Torre di Calvagese: un secolo di vino tra tradizione e futuro in Valtènesi

L’azienda agricola La Torre di Calvagese della Riviera festeggia un secolo di attività, un traguardo che intreccia la storia di una famiglia di vignaioli con una visione orientata al futuro e all’agricoltura rigenerativa. Dal 1925, la tenuta situata sulle colline moreniche del Lago di Garda si è distinta per la valorizzazione di vitigni autoctoni, come il raro Groppello di Mocasina, evolvendo costantemente le proprie tecniche nel rispetto dell’ecosistema della Valtènesi. Questo centenario segna non solo un punto di arrivo, ma l’inizio di un nuovo capitolo fondato su sostenibilità e innovazione.

Una Storia Familiare Lunga un Secolo

Le radici dell’azienda affondano nel 1925, quando Lucia Massolini e il marito Attilio Pasini acquistarono un antico cascinale del 1400 a Mocasina, sulle colline dove sorge una torre medievale che ha ispirato il nome della tenuta. La passione per la viticoltura fu portata avanti dal figlio Lorenzo, laureato in Scienze Agrarie, che introdusse una visione più moderna nella gestione aziendale dopo la guerra.

Un passaggio generazionale decisivo avvenne alla fine degli anni Ottanta con Attilio Pasini, nipote dei fondatori. Enologo e convinto sostenitore del Groppello, introdusse pratiche all’avanguardia per l’epoca, come l’inerbimento spontaneo tra i filari e la riduzione delle rese per ceppo per aumentare la qualità delle uve. Fu un pioniere delle tecniche di vendemmia tardiva e appassimento in Valtènesi e, già dai primi anni 2000, abbandonò l’uso di prodotti sistemici e diserbanti, anticipando la conversione ufficiale al biologico.

Dopo la sua prematura scomparsa nel 2021, le redini sono passate al figlio Lorenzo Pasini che, insieme alla cugina Barbara Gargano, rappresenta la quarta generazione alla guida dell’azienda, proseguendo il percorso familiare con un rinnovato impegno verso la sostenibilità.

La Svolta Agroecologica: Oltre il Biologico

Oggi, sotto la guida di Lorenzo e Barbara, la filosofia aziendale si spinge oltre la certificazione biologica, ottenuta nel 2020 dopo un percorso di conversione iniziato nel 2017. L’approccio attuale si basa sui principi dell’ agroecologia e dell’agricoltura rigenerativa, con l’obiettivo di trasformare l’azienda in un “organismo agricolo”, un concetto ispirato a Rudolf Steiner.

Questa visione si traduce in pratiche concrete negli otto ettari di vigneti: minima lavorazione del suolo, gestione dell’inerbimento a file alterne per proteggere l’habitat degli insetti utili, e il ripristino della sostanza organica attraverso il pascolo controllato di ovini. L’obiettivo è migliorare la salute del suolo, aumentare la biodiversità e la resilienza dell’ecosistema agricolo.

Produzione e Vini: Espressione del Territorio

Questa visione agroecologica si riflette direttamente in cantina. Dal 2021, tutti i vini sono prodotti attraverso fermentazioni spontanee, con un uso minimo o nullo di solfiti e senza chiarifiche o microfiltrazioni prima dell’imbottigliamento. Questo approccio mira a creare vini naturali che siano la più pura espressione del terroir.

La produzione si concentra sui vitigni storici della Valtènesi, vinificati prevalentemente in purezza: Groppello di Mocasina e Groppello Gentile, Marzemino, Barbera e Sangiovese. L’offerta è completata da un Valtènesi Chiaretto e da due vini bianchi a base di Riesling Renano e Chardonnay. La produzione annuale si attesta attualmente intorno alle diecimila bottiglie.

Le Celebrazioni e lo Sguardo al Futuro

Per celebrare il traguardo del centenario, l’azienda ha pianificato una serie di iniziative. Il 12 ottobre è in programma un evento con cibo, vino e musica nel pomeriggio. Seguirà, il 31 ottobre, una festa in maschera in occasione di Halloween, che si terrà nelle suggestive sale a volti della cantina storica. Il ciclo di eventi si concluderà il 22 novembre con una cena gourmet, sempre all’interno della cantina, in collaborazione con lo chef Davide Mazzoleni.

Parallelamente ai festeggiamenti, lo sguardo è già rivolto al prossimo secolo di storia, con l’annuncio di nuovi investimenti finalizzati a potenziare l’accoglienza e la ricettività in cantina.

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