mercoledì, Settembre 17, 2025
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Beni culturali, la tutela non passa dal mercato. Esperti di tutto il mondo a convegno il 7-8 febbraio

Tecnologia e restauro sotto i riflettori

«Il patrimonio dei beni culturali non può essere affidato alla gestione del libero mercato, come un qualsiasi prodotto da consumare. Deve invece essere regolato da progetti e programmi precisi. Occorre una pianificazione oculata dei prodotti per il recupero». Sono parole del professor Giancarlo Quaglia, direttore del Centro studi e ricerche sul restauro, alla vigilia del grande convegno, il primo in Italia, sulla tecnologia nella cultura del restauro, in programma al Palacongressi di Sirmione venerdì 7 e sabato 8 febbraio. «L’obbiettivo di questa iniziativa – spiega Quaglia – è proprio quello di offrire non solo agli esperti, agli specialisti e agli accademici che da sempre sostengono la tutela e la salvaguardia del nostro patrimonio storico-artistico, ma anche ai rappresentanti degli enti pubblici e delle categorie produttive, dei “corridoi” di conservazione sulle possibilità di applicare la tecnologia moderna anche un’arte antica come il restauro». A Sirmione sono attesi esperti, docenti, archeologi e restauratori dall’Italia e dall’estero, anche da Israele. Durante la due-giorni gardesana verranno affrontati i temi del restauro e del trattamento delle opere in legno, metallo e ceramica, di superfici porose e di mosaici. I lavori comiceranno venerdì 7 febbraio con la presentazione del convegno; dopo la pausa-pranzo seguiranno gli interventi di Raffaella Visconti, Cesare Feiffer, Gianfranco Maselli, Giancarlo Quaglia e Fabio Iemmi. Sabato 8 darà il via ai lavori Paolo Rossi, seguito da Noris Zuccoli, Admir Masic, Marco Nicola, Mauro Coa, Lucio Cimitan, Massimo Sestini, Roberto Grazioli e Claudio Montani. I relatori parleranno dei più recenti ritrovati della scienza del restauro e spiegheranno ai molti studenti «l’endoscopia a fibre ottiche, l’acquisizione tridimensionale, il restauro in bioedilizia, la cottura preindustriale in gesso». Termini poco conosciuti dal grande pubblico, ma che sono il presente e il futuro del restauro e della conservazione del nostro patrimonio. Oltre ad essere uno dei più illustri ricercatori ed esperti del settore, il professor Quaglia ha anche scoperto nella pieve di Sant’Emiliano, a Padenghe, alcuni affreschi del 1200, di sicura scuola giottesca: «Con il convegno di Sirmione – spiega Quaglia – si vuole rispondere a un’esigenza di aggiornamento professionale sul restauro». Per informazioni si può contattare la segreteria (335.5211254 dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 17; fax: 030 9911985; e-mail: info@arte800.com).

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