martedì, Luglio 1, 2025
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FASANO. Si attenuano le polemiche dopo la riapertura del reparto, chiuso durante le festività natalizie Martedì la sanità gardesana al centro di un Tavolo di confronto

S. Corona a pieno regime

Al Santa Corona di Fasano, che ospita cardiopatici per la riabilitazione, è stato riaperto il reparto di 20 posti letto (l’altro, di 33, aveva continuato a funzionare regolarmente), chiuso nel periodo natalizio per «consentire ai dipendenti di fare le ferie». Questa la motivazione addotta dal Civile di Brescia, proprietario dell’immobile. Ma infermieri, medici e personale ausiliario continuano a mantenere la massima attenzione. E il sindaco di Gardone Riviera, Alessandro Bazzani, ribadisce che «se la volontà politica è di convogliare i pazienti verso strutture private, quelle pubbliche – obtorto collo – sono obbligate a chiudere». «La decisione di ridurre provvisoriamente di 20 unità i 53 posti accreditati a Fasano – spiega in una nota stampa il direttore generale del Civile, Lucio Mastromatteo – era stata dettata dall’oggettività dei dati. Da metà dicembre a metà gennaio i letti occupati si riducono del 50% circa, dal momento che i pazienti provengono in grande maggioranza da fuori provincia. E, nel periodo indicato, accade che le richieste si riducano sensibilmente. «Così nel 2000-01 i letti utilizzati sono stati mediamente del 32,5%, su un totale di 61; nel 2001-02 addirittura 26,18%; nel 2002-03 del 33,50%. Quest’anno la media è stata del 28,07%. I dati sull’utenza del servizio sanitario di riabilitazione sono altrettanto chiari: su cento ricoverati, il 70-75% proviene da altre Asl, il rimanente 25-30% da quella di Brescia (appena il 5-6% dall’area gardesana). Non esiste quindi alcun depauperamento dell’Alto lago, anche perchè tutte le richieste effettive sono state accolte. Non solo, ma è stato anche possibile consentire al personale sanitario, medico e non, di fruire del congedo ordinario residuo, cioè di ferie e riposo arretrati, ferme restando le esigenze di servizio. «La puntualità nell’assolvere gli impegni presi è la dimostrazione del doveroso rispetto che nutriamo nei confronti dei cittadini, i legittimi destinatari della nostra attività», conclude Mastromatteo. In giugno il Civile aveva ipotizzato la chiusura entro il 31 dicembre 2005 del Santa Corona, sceso negli ultimi anni da cento posti letto a 53. L’edificio, l’ex villa Benvenuti, collocato in riva al lago e circondato da un grande parco, ha bisogno di investimenti per adeguarsi agli standard. Da qui l’idea di trasferire i posti all’Opera pia Richiedei di Gussago, dato che la Fondazione Maugeri si è spostata a Lumezzane per andare a gestire la Poliambulanza. Bazzani aveva reagito, sollecitando incontri. «Ne abbiamo tenuto uno solo, il 16 ottobre, col dottor Carmelo Scarcella, che ha poi dato incarico alla dottoressa Anna Maria Indelicato di convocare un tavolo tecnico di confronto», ricorda il sindaco. Tavolo tecnico che in questi mesi ha portato alla elaborazione di una relazione, che sarà illustrata nel corso della riunione in programma martedì 3 febbraio alle ore 10, nella sede dell’Asl di Brescia, in via Duca degli Abruzzi 15: in primo piano la situazione dei servizi sanitari e di emergenza nell’area del Garda e della Valsabbia. Il sindaco gardonese aveva anche affidato a un professionista «il compito di preparare un progetto di messa a norma della struttura, da concordare anche con la Regione Lombardia e la Soprintendenza di Brescia. Intendo dimostrare che i 12.700 metri cubi possono essere riqualificati sfruttando la proroga dei termini di accreditamento, spostati al 2007». Temendo che il Santa Corona faccia la fine dell’ospedale di Salò (il trasferimento provvisorio di Medicina a Gavardo, da giugno a fine settembre, è diventato definitivo, così che, a forza di tagli, è rimasta soltanto Riabilitazione Psichiatria), i 66 dipendenti hanno scritto all’assessore regionale Carlo Borsani chiedendo lumi sul futuro. «Nei nostri uffici non risulta nulla in merito alla possibile riconversione o soppressione del centro di cardiologia di Fasano – ha risposto Borsani -. Prendo atto con vivo compiacimento delle vostre attenzioni di stima nei confronti del Santa Corona. D’altra parte costante è l’attenzione della Regione Lombardia nella ricerca di razionalizzare e ottimizzare le risorse, allo scopo di migliorare la rete ospedaliera e incrementare concretamente una sanità di eccellenza». Trascorso il periodo natalizio, il reparto con i 20 posti letto ha riaperto e i toni dello scontro si sono abbassati.

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