Sul fronte dell’aviaria ecco un consiglio che giunge da una fonte autorevole (il ministero della Salute) per chi abita sui laghi bresciani, e dunque vive a tu per tu con numerosissimi uccelli acquatici come cigni, anatre, svassi, cormorani eccetera. Dice in sostanza il ministero: a Sirmione o a Salò, come a Iseo oppure a Lovere, le passeggiate sul lungolago si possono fare tranquillamente, nonostante la «promiscuità» con cigni e altri uccelli, perchè si tratta per lo più di fauna «stanziale», e perchè non si registrano casi di aviaria. Ma sarebbe buona norma, tornando a casa, lasciare le scarpe fuori dall’uscio e disinfettarsi le mani. E se ci sono situazioni di evidente promiscuità tra l’uomo e gli uccelli selvatici nei propri paesi – aggiungono dal ministero – vanno segnalate ai sindaci e alle autorità sanitarie locali perchè prendano, insieme, gli eventuali provvedimenti del caso. E’ questa, tale e quale, la risposta che si ottiene ponendo la questione al numero verde 1500, attivato dal Ministero della Salute per rispondere ai cittadini sull’emergenza aviaria. Ed è la risposta a una domanda che in questi giorni tutti si pongono sul Garda e sul Sebino, dove è praticamente impossibile evitare contatti quotidiani con le centinaia di uccelli acquatici che frequentano la fascia a lago e persino le piazze, e dove pure è facile pestare o toccare inavvertitamente gli escrementi dei volatili. Difficile, dunque, capire quali «provvedimenti» possano prendere i sindaci in una situazione del genere. A tutto ciò va premesso che non ci sono stati casi di aviaria nel Bresciano; che il contagio è circoscritto a quei pochi casi su cigni migratori (e non «stanziali») rilevati nel Mezzogiorno; che il pollo arrosto si può mangiare senza rischi perchè il calore uccide il virus. L’allarme, insomma, non c’è. Ma la prudenza non è mai troppa. Tanto che dal ministero ci si sente rispondere: «Se una persona si sporca accidentalmente con le deiezioni di cigni o di altri uccelli, può usare un comune disinfettante, che abbatte ogni carica patogena. Fare attenzione anche ai residui di escrementi su vestiti e scarpe: meglio non portarle in casa». Cambieranno dunque le abitudini degli abitanti dei laghi bresciani? Entreranno tutti in casa scalzi dopo la passeggiata? Dall’Asl di Brescia commentano: «Non abbiamo motivo di smentire le indicazioni del ministero: pulirsi le scarpe o toglierle, come lavarsi le mani, sono norme igieniche universalmente valide. E’ un buon consiglio, ma questo non vuol dire che ci sia un pericolo; non ci sono animali infetti nel nostro territorio e i cittadini devono avere fiducia: se ci fosse un pericolo reale, le autorità interverrebero».
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Pericoli sul Benaco? Abbiamo chiamato il numero verde nazionale 1500: ecco cosa hanno detto gli esperti. Dal Ministero: «In caso di contatti, è buona norma disinfettarsi e cambiarsi le scarpe»