domenica, Giugno 29, 2025
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«Ci è mancato l’appoggio dell’amministrazione», spiega la presidente Fiorella Marangoni. L’associazione musicale chiude, concerto d’addio con Mozart

«Amadeus» non suona più

È definitivo. Dopo dieci anni di attività, l’associazione musicale Amadeus chiuderà i battenti con una serata completamente dedicata a Mozart. Il concerto d’addio si terrà sabato al teatro Smeraldo. In questi anni l’associazione ha organizzato molti concerti di musica classica, attirando gli amanti della buona musica dai paesi del Veronese e del Mantovano e facendo il «tutto esaurito» in piazza Carlo Alberto. Amadeus, però, ha saputo anche guardare oltre, alla musica di Astor Piazzolla o di Fabrizio de André ad esempio, ed è riuscita a dare vita a tante iniziative, divenute una palestra-vetrina per i giovani talenti. I motivi che hanno indotto l’associazione a gettare la spugna li spiega, con grande amarezza, la presidente Fiorella Marangoni, sottolineando come la causa di questo abbandono non sia solo di ordine economico, ma sia dovuta soprattutto alla mancanza d’appoggio dell’amministrazione comunale. «Le associazioni di volontariato vorrebbero «sentire» che l’Amministrazione c’è, che è un’interlocutrice attenta e non un elemosiniere da assillare o blandire, che è un’osservatrice competente e non un ospite distratto, che sa essere presente, ma non invadente», sottolinea Fiorella Marangoni. «L’Amministrazione dovrebbe capire che non può esistere una cultura di palazzo fatta di numeri e di consensi, ma che l’arte vive e cresce nell’impegno quotidiano di chi la fa, la insegna, la organizza e la propaga. Ci sono specificità che non possono essere vanificate da mode o simboli di appartenenza politica. Se non si respira questo, nemmeno contributi milionari possono compensare questa asfissia». La Marangoni si lamenta ache per il «clima» generale che, a suo parere, è andato gradatamente deteriorandosi. «Questa situazione esiste anche in altri ambiti associativi e presto i fatti lo dimostreranno. Non mi sento un’ingrata e posso affermare con sincerità che fino a due anni fa le difficoltà di relazione erano sostenibili, fino a quando, cioè, a prevalere era comunque la competenza. Poi è iniziata la, chiamiamola pure, discesa: più diventavamo propositivi, più si innescavano strani meccanismi di rivalsa». «Per il futuro spero veramente che qualcuno raccolga con spirito libero questa esperienza e sappia inventare un luogo qualsiasi per la danza o per la musica: un luogo vivo, che respiri e che sappia catturare tutti gli umori di questa bella cittadina», si augura la Marangoni. Sabato l’«Amadeus» chiuderà come aveva aperto tanti anni fa: con Mozart. In programma c’è il concerto per pianoforte e orchestra in re minore K466 (colonna sonora del film «Amadeus» di Forman) e il concerto in do maggiore K467, che l’associazione scelse nel giugno del 1996 per inaugurare il suo percorso culturale. Interpreti d’eccezione saranno l’Orchestra da Camera di Mantova e il pianista Cristiano Burato, già noto al pubblico valeggiano per le indimenticate interpretazioni di Chopin e considerato dalla critica internazionale uno dei maggiori artisti della sua generazione. «Devo alla sensibilità di Cristiano Burato e del Maestro Carlo Fabiano (primo violino e fondatore del prestigioso organico mantovano, ndr) la posibilità di aver organizzato di questo evento culturale», afferma Fiorella Marangoni, «perché trentacinque professori di un’orchestra stabile e un concertista di così chiara fama hanno costi rilevanti e richiedono un indotto organizzativo piuttosto oneroso. Mi auguro che questa nostra decennale esperienza possa concludersi con l’rintensità che merita e che il pubblico partecipi numeroso».

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