Sul territorio di Padenghe nei prossimi anni sorgerà un importante centro servizi per la terza età. Un centro che sarà in grado di assistere gli anziani residenti nel comune gardesano lungo tutta l’ultima fase della loro vita. E all’orizzonte mette in programma anche la possibilità di estenderne l’ambito dell’assistenza, fino ad erogare servizi anche per altri comuni della Valtenesi. A differenza di molte altre strutture della provincia la «Fondazione Fratelli Beretta» – una casa albergo che da quarant’anni è presente a Padenghe ed attualmente ospita trenta anziani – si è trovata nel 2000 ad un bivio, dal momento che non era possibile la riconversione in residenza sanitario-assistenziale perchè i posti accreditati dalla Provincia erano già tutti assegnati e non sarebbe stato così possibile usufruire dei finanziamenti. «Abbiamo capito che i bisogni della popolazione erano molto diversificati – spiega la presidentessa Malvina Zanardelli – . Così, avendo a disposizione altri spazi abbiamo valutato la possibilità di dare maggiori servizi per favorire la popolazione anziana sulla base delle loro esigenze, per come sono emerse da un questionario inviato a 150 anziani del paese. Dall’indagine è risultata una richiesta di diversificazione di servizi su più livelli, che riuscisse a coprire l’intero fabbisogno della terza età di Padenghe. E, inoltre, facendo una ricognizione nei diversi comuni della Valtenesi abbiamo notato come fosse sentita l’esigenza di assistenza domiciliare e di un centro diurno». E’ dunque a partire dall’ascolto delle reali esigenze dei potenziali utilizzatori del servizio che sono stati creati diversi servizi in più, rispondenti alla realtà anche in termini numerici. Si parte con il primo gradino che è il servizio di assistenza domiciliare sul territorio comunale, introdotto a partire da inizio anno (e che riguarda 23 utenti), con frequenza e tipologie di assistenza che variano a seconda delle esigenze dell’anziano. Si va dal riassetto domiciliare fino alle prestazioni infermieristiche, riabilitative, medico-specialistiche assistenziali mediante il voucher sociale per cui la «Fondazione Beretta» è l’unica accreditata in Valtenesi. Proprio per questo punterà in futuro ad erogare questo importante servizio, che permette di seguire le tipologie meno gravi direttamente nel proprio ambiente domestico, anche nei comuni circostanti. Inoltre è stato attivato da inizio anno anche il servizio dei pasti domiciliari usufruito da undici utenti. Il secondo gradino dell’assitenza degli anziani è la costruzione di dieci mini alloggi protetti (con soggiorno, zona pranzo, camera, bagno) della superficie di 44 metri quadrati, da due persone l’uno, per anziani anche non autosufficienti; e di un centro diurno integrato capace di ricevere quindici utenti. Per questo centro i lavori sono iniziati a fine 2003 e termineranno nel marzo prossimo e sono stati finanziati per 500 mila euro dalla Fondazione e per altri 900 mila euro con un Frisl (Finanziamento regionale integrato per lo sviluppo locale). Una volta terminata questa prima opera, quindi nella primavera prossima, si inizieranno i lavori per due comunità alloggio da dieci persone l’una, con cinque posti riservati a disabili adulti presenti sul territorio comunale, una struttura rivolta a persone con disabilità media o ad anziani non autosufficienti anche presenti nella struttura che si aggravano ed hanno bisogno di assistenza riabilitativa. Una struttura, questa, pensata per essere in grado di assistere l’anziano anche nell’ultima fase della vita. Il finanziamento per questo secondo lotto è previsto con 950 mila euro messi dalla fondazione e 110 mila grazie ad un contributo regionale a fondo perduto. L’articolato progetto prevede anche una preparazione diversa rispetto ad altre tipologie di strutture. «Abbiamo avviato all’interno della struttura ? afferma Zanardelli – un corso triennale finalizzato alla preparazione degli operatori in modo da essere pronti quando la nuova struttura sarà completata e il servizio entrerà a regime». «Ci sono già molte richieste – continua la presidentessa della Fondazione Beretta – e l’aspettativa da parte della cittadinanza, che è stata la promotrice, è grande». L’attenzione è però più ampia e riguarda in generale la qualità della vita delle persone anziane, ed essa passa prima di tutto attraverso l’ascolto delle esigenze umane degli anziani presenti nella struttura. Un esempio è l’iniziativa, cominciata il 2 ottobre e che terminerà il 19 dicembre con il patrocinio della Regione, «La vita dei nonni». Nell’iniziativa l’anziano viene valorizzato e diviene il protagonista di un momento di aggregazione che coinvolge tutta la comunità. Più specificamente si tratta di una serie di incontri degli ospiti della «Fondazione Beretta» con adulti, bambini della materna, elementari e medie attraverso i quali i degenti della struttura possono godere di un costante contatto umano con il resto della società.
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