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D’Annunzio, in Broletto Loggia e ABeM

 Che per il D’Annunzio l’ora della svolta fosse vicina era nell’aria. La conferma è giunta ieri in tarda serata in forma di convocazione ad un incontro riservato alla stampa che si terrà stamattina in Broletto: subito dopo la relazione sull’aeroporto alle commissioni, il presidente della Provincia Alberto Cavalli incontrerà i giornalisti assieme al sindaco Adriano Paroli, e ai vertici di ABeM Franco Tamburini (Aib) e Franco Bettoni (Camera di Commercio). Con loro, il vicepresidente della Provincia, Guido Bonomelli e il vicesindaco Fabio Rolfi. Un annuncio che giunge dopo giorni in cui si sono rincorse le voci di ripetuti incontri tra i vertici di Loggia, Broletto e ABeM, senza che tuttavia vi fossero conferme ufficiali. Una scelta di riserbo improntata evidentemente alla prudenza, davanti a passaggi molto delicati.L’intesa possibileQuelli cioè volti a trovare un’intesa tra gli attori – politici ed economici – bresciani di una partita che è fondamentale per l’economia locale. Quella dell’aeroporto, appunto. Il cui destino è appeso ad un filo sottile, teso tra la situazione finanziaria non esattamente felice della Catullo Spa – alla ricerca si dice di 30-40 milioni di euro – e le realtà istituzionali e imprenditoriali bresciane che di tale somma insieme dispongono, ma che ora più che mai devono riuscire a fare squadra. Per cosa? Acquisire la maggioranza della D’Annunzio Spa. E giocando su tale piano fare propria anche la partita della concessione quarantennale. Alla luce dell’incontro odierno, verrebbe da dire che metà del lavoro è già stata fatta, stanti anche i primi contatti avviati con i veronesi, su più fronti, istituzionali e non, dopo la sentenza del Tar sul ricorso ABeM che ha riaperto diverse questioni. Ma solo dopo l’incontro si potrà capire meglio.«L’urgenza di fare squadra»Del resto proprio quella di fare squadra è una sollecitazione che veniva da più parti anche alla vigilia di quell’incontro con le commissioni del Broletto, convocate per questa mattina in una seduta a porte chiuse dallo stesso presidente Alberto Cavalli, quando ancora non si sapeva dell’importante incontro di Istituzioni e ABeM previsto per oggi. «Lo sviluppo dell’aeroporto in questo momento di crisi rappresenta uno sbocco reale per l’economia bresciana – afferma il consigliere Osvaldo Scalvenzi (Pd-Margherita) – ma se non si trova un’intesa tra i bresciani e con la Catullo, il rischio per il D’Annunzio è quello del fallimento: non si possono perdere milioni di euro ogni anno, soldi dei cittadini, senza che si conosca la reale strategia della presidenza. Certo, ora l’attesa è durata tanto, che non ci attendiamo più nulla».Caustico anche Tino Bino (Pd-Ds): «Oggi, l’unica cosa che servirebbe sarebbe una grande sintesi. E dire: abbiamo sbagliato, tanto vale chiudere, o dati alla mano dimostrare che Montichiari ha un ruolo nel compartimento lombardo-veneto. Altrimenti restiamo a traccheggiare tra possibili trattative. Allo stato, l’aeroporto è un fallimento della Provincia come sistema Brescia, e il simbolo di come Brescia sia in una posizione ripiegata, non più in grado di avere un ruolo decisivo a livello lombardo».Di ben altro avviso i consiglieri del Pdl. Per Roberto Toffoli «siamo ad un momento importante di un lungo cammino. All’economia bresciana serve un rilancio e l’aeroporto è fondamentale. Se effettivamente Provincia, Camera di Commercio e Comune hanno le risorse per risolvere il problema, questo è il punto da cui partire per trovare le forme per andare a Verona come realtà unica».Anche Vigilio Bettinsoli, consigliere Pdl e vicepresidente della D’Annunzio, da tempi lontani strenuo sostenitore della necessità che la Leonessa vada unita superando ogni divisione, rinnova l’auspicio: «Se Brescia farà squadra, si può immaginare di avere la maggioranza dell’aeroporto, e così operare in autonomia. E poi rivedere la concessione. Ma ora è il momento per farlo».

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