«Il 2002 sarà a due velocità, con un primo semestre decisamente negativo per l’occupazione, la bilancia valutaria turistica e la perdita di turisti stranieri. L’estate sarà stazionaria sul fronte degli stranieri, che potrebbero far registrare almeno un meno 3% alla fine dell’anno». La previsione di Bernabò Bocca, presidente di Federalberghi-Confturismo, si è rivelata azzeccata, anche grazie ai dati elaborati da un’indagine svolta dall’Istituto Cirm. Eppure, il 78% degli italiani (rispetto al 72% del 2002) farà vacanza in Italia, menre solo il 15% (rispetto al 17% del 2001) andrà all’estero. Ma gli italiani, si sa, non sono grandi amanti dei laghi, e quindi anche del Garda. La distribuzione dei flussi, analizza l’indagine Cirm, conferma il successo del Sud Italia (27% quota di mercato), seguito dal Nord Est (compreso il lago di Garda) (22%). E i mesi più gettonati saranno luglio e agosto. L’albergo continuerà ad essere la soluzione preferita tra le strutture ricettive con il 32% di preferenze, seguito dall’appartamento in affitto con il 15%, i villaggi turistici con il 7,7% e i residence con il 5%. Eppure il Garda, preso unitariamente, fa registrare ogni anno oltre 17 milioni di presenze e 3 milioni di arrivi, con prevalenza di presenze alberghiere sulla sponda bresciana e su quella trentina e netta prevalenza dell’extralbeghiero sulla costa veronese. Alle spalle di tedeschi e italiani si collocano, per numero di presenze, gli olandesi, gli inglesi e gli scandinavi. Inoltre, gli alberghi sono quasi 1.300 con 35 mila camere, 60 mila posti-letto e 30 mila bagni. In aumento negli ultimi anni gli alberghi a cinque stelle. I tedeschi, come si diceva, sono da oltre mezzo secolo i clienti più affezionati. Se, però, herr Franz dovesse tradire per una stagione, come si sta verificando, allora sono guai per l’intero settore turistico. Le località più penalizzate sono senz’altro quelle dell’alto lago e della sponda veronese, dove i tedeschi e gli austriaci sono in maggior numero rispetto alla costa bresciana. Che, a sua volta, grazie alla rete invidiabile di comunicazioni autoferrostradali, alla quale si devono aggiungere da alcuni anni gli scali aeroportuali di Villafranca e Montichiari, può contare su una maggior presenza di turisti italiani.
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Penalizzate soprattutto l’alto lago e il Veronese; la costa bresciana resta preferita dagli italiani