domenica, Dicembre 8, 2024
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Palacongressi chiede stanze per oltre 2000 uomini in divisa e irrita gli albergatori

Forze di polizia al posto dei turisti? No grazie

A settembre, per il summit dei ministri degli esteri, giungeranno a Riva oltre 2000 uomini delle forze dell’ordine. Dove ospitare questo piccolo esercito? Palacongressi ha inviato agli albergatori una lettera chiedendo loro di mettere a disposizione le proprie camere dal primo all’8 settembre, ma ha imposto tutti i prezzi, fissato gli orari d’apertura delle cucine e stabiliti anche le modalità di pagamento. Gli operatori non hanno affatto gradito: molti hanno cestinato l’invito, altri hanno risposto stizziti.La richiesta è scritta su carta intestata di Palacongressi, ma è formulata da un’agenzia turistica rivana che, come si legge, «è stata incaricata dalla Questura di Trento di reperire un grosso contingente di stanze per ospitare le forze dell’ordine presenti a Riva in occasione del vertice». Le reazioni alla lettera confermano ciò che già era chiaro: ai rivani, albergatori e commercianti compresi, l’idea del summit non piace affatto. Innanzitutto non hanno gradito che la decisione di ospitare il convegno sia stata presa senza la minima consultazione con i rappresentanti delle realtà turistiche ed economiche della zona. Tutti guardano con preoccupazione ad un avvenimento su cui le notizie sono poche, non ufficiali e tutt’altro che tranquillizzanti e nessuno, pur sforzandosi, riesce ad intuire quali possano essere i vantaggi derivanti dall’ospitare un avvenimento simile che, pur senza allarmismi, promette una città blindata per giorni e disagi per tutti, residenti o turisti che siano. E ora arriva anche questa “strana” richiesta che fissa il prezzo per persona in 27 euro al giorno per bed & breakfast, in 12 euro il pasto, in 5 euro l’eventuale supplemento per una singola e via così con una serie di altri rigidi paletti. «Con Palacongressi ho sempre lavorato bene – spiega un albergatore che, anche per questo, preferisce non esporsi – ma questa lettera è a dir poco assurda, sia nei contenuti che nei metodi». Ma non si tratta di malumori isolati. «Hanno scelto di far venire i ministri a Riva? – si chiede un altro albergatore – Ci hanno forse chiesto un parere? No, ci hanno messi di fronte al fatto compiuto. Evidentemente avevano fatto i loro calcoli, ma erano tutti sbagliati. E ora dovremmo essere noi a pagare, a mandar via la nostra clientela, in molti casi affezionata, per venire incontro a chi s’è accorto solo adesso che esistiamo?» Parole che si riferiscono senza dubbio ad un passaggio della missiva che anziché tranquillizzare, ha irritato non poco gli operatori: «Immaginiamo – si legge – le difficoltà che gli alberghi possono avere nel liberare stanze già precedentemente offerte ad altri operatori e/o clienti privati. A tal fine, ci rendiamo disponibili a supportare le strutture alberghiere nella stesura di un eventuale documento da inviare ai rispettivi clienti nel quale si illustrerà l’evento che Riva del Garda si appresta ad ospitare e la necessità dell’organizzazione di reperire un numero eccezionale di stanze per far fronte al meglio a tutti gli aspetti organizzativi». Eloquente il commento di un operatore: «Ma questi dove vivono?»

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