L'estate del 2025 ha portato gravi perdite ai ghiacciai trentini, con il Ghiacciaio Mandrone che ha registrato una fusione di circa 1,10 metri di acqua equivalente. Le prime valutazioni effettuate dall'Ufficio Previsioni e pianificazione della Provincia autonoma di Trento, in collaborazione con vari enti scientifici, hanno evidenziato perdite di spessore tra 65 centimetri e 2,10 metri. La stagione è stata particolarmente sfavorevole alla conservazione dei ghiacciai, nonostante alcune nevicate estive abbiano parzialmente limitato la fusione a quote elevate.
Il ghiacciaio del Careser ha mostrato la situazione più critica, con un affioramento precoce del ghiaccio già a metà luglio a causa delle elevate temperature e delle scarse precipitazioni nevose invernali. Anche se il ghiaccio a quote superiori ha beneficiato di una copertura nevosa per gran parte dell'estate, le ondate di calore hanno comunque influito negativamente sul bilancio complessivo. Con misurazioni che continueranno nei prossimi mesi, le analisi confermano l'allerta riguardo alla fusione dei ghiacciai nella regione.


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