E’ stato presentato ieri mattina, a Palazzo Benamati di Maderno il progetto esecutivo per la ristrutturazione dell’Istituto Cremonese, redatto da un gruppo di tecnici che fa capo all’ingegner Franco Apollonio. L’area, di 8.500 mq., è in splendida posizione, sul lungolago, a fianco dell’ex campo ippico. Mille i mq. coperti, per un totale di quasi undicimila metri cubi. Il fabbricato principale, di 8.800 mc., ormai allo sfascio, è su sei piani, con una grande terrazza. In passato, dopo essere stato un hotel (Bristol), ospitava bambini a rischio di infezioni polmonari e figli di degenti nei sanatori. Da tempo è diventato un rifugio abusivo per tossici e diseredati. Ci sono anche una palazzina a due piani, per quanti venivano messi in quarantena, la villetta del custode, il blocco dei servizi, l’immobile destinato ai familiari in visita, il rustico per il refettorio estivo. Il giardino occupa 7.500 mq., con un fronte a lago di 120 metri lineari. Centosessanta le piante: abeti, allori, albicocchi, cachi, cedri del Libano, cipressi, magnolie, nespoli, oleandri, olivi, palme, pini maremmani, pruni, rododendri e tigli. Nel settembre ’80 il Consorzio antitubercolare ha donato il tutto alla Amministrazione provinciale di Cremona che, in tempi successivi, ha inutilmente cercato di vendere all’asta. Poi ci si è orientati verso la soluzione di cedere la struttura in comodato gratuito (per 99 anni) all’Ente ospedaliero di Sospiro che, nella località a una dozzina di chilometri dalla città del Torrazzo, ospita 750 anziani non autosufficienti, disabili, persone sofferenti di problemi psichici, ecc. Più di seicento i dipendenti. Il piano regolatore di Toscolano Maderno consente aumenti di volumetria per circa tremila metri cubi. I lavori di ristrutturazione richiederanno undici miliardi. Tempi di esecuzione: un paio di anni. Dopodichè sarà possibile accogliere una settantina di pazienti (disabili, anziani, ecc.): trascorreranno tre-quattro settimane di vacanza sul lago. A rotazione, per undici mesi all’anno. Tra infermieri, educatori, fisioterapisti, ecc., dovrebbero trovare lavoro una cinquantina di operatori. «Gli amministratori dell’ente ospedaliero stanno effettuando la gara di appalto – spiega il sindaco Paolo Elena -. Prevedono di iniziare i lavori nei primi mesi del nuovo anno». Presenti, tra gli altri, il sindaco di Sospiro, Giovanni Scotti, e il presidente dell’Anci regionale, Giuseppe Torchio. Sull’Istituto Cremonese, abbandonato da quasi trent’anni, avevano messo gli occhi diversi gruppi, fra cui la Lega delle cooperative. Una società privata trentin-veronese avrebbe voluto creare un albergo riservato agli anziani. Ma, alla fine, considerati i vincoli (numero posti letto, impossibilità di acquisire l’immobile in proprietà, aumento di volumetria abbastanza contenuto), è rimasta in piedi soltanto l’ipotesi della cessione in comodato dalla Provincia di Cremona al Sospiro, il cui pr esidente Riccardo Piccioni tra l’altro fa parte del consiglio della Fondazione Bravi di Barbarano. «Una iniziativa – ribadisce Elena – cui abbiamo sempre guardato con estremo favore. Al di là del discorso occupazionale, avrà ripercussioni sull’indotto. Mi riferisco a negozi, alberghi, ristoranti, negozi. Notevoli i vantaggi per la nostra comunità». Abbandonata, invece, l’idea di costruire, lì vicino, un edificio di tre piani, da 500 mq. ciascuno, per ospitare l’ambulatorio medico, il centro sociale e otto-nove alloggi.
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Previsti 11 miliardi d investimento per recuperare l'immobile destinato a centro vacanze per anziani