mercoledì, Luglio 2, 2025
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Dalla Regione un milione per i lavori di ripristino ad 11 anni dallo scoppio che costò la vita a due operai

Il depuratore rimettein moto la «linea fanghi»

Il dissequestro sei mesi fa Tra un anno e mezzo si produrrà biogas e ci saranno vantaggi per lo smaltimentoRipartirà entro un anno e mezzo la linea fanghi del depuratore consortile arilicense. A dare un’accelerata al via dei lavori il finanziamento di un milione di euro erogato dall’assessore regionale Giancarlo Conta. Soldi che serviranno a coprire il 99 per cento dei costi del primo stralcio in un intervento sviluppato in tre fasi per una spesa complessiva di duemilioni 300 mila euro, equamente suddivisi tra la veronese Azienda Gardesana servizi e la bresciana Garda Uno, proprietarie del depuratore di Peschiera.«La linea fanghi», spiega il direttore dell’Ags Alberto Ardieli, «è composta da due manufatti denominati digestori. Uno di questi il 12 marzo 1997 fu danneggiato da un’esplosione che provocò la morte di due operai. A seguito dell’incidente l’autorità giudiziaria pose l’intera linea sotto sequestro. Solo sei mesi fa è avvenuta la revoca del provvedimento e ciò ci ha permesso di predisporre un progetto di ristrutturazione impiantistica per la sistemazione e il recupero della linea suddiviso in tre tappe: il primo stralcio, quello finanziato, prevede la sistemazione della centrale termica e del digestore non interessato dallo scoppio che si presenta integro dal punto di vista edile ma richiede il completo rifacimento dell’impiantistica; con il secondo stralcio s’interverrà invece sul di gestore scoppiato recuperandone la completa funzionalità».«La terza fase, quella dell’essiccamento dei fanghi»,prosegue Ardieli, «forse verrà rivista in funzione di una soluzione che potrebbe interessare anche realtà analoghe ad Ags».«Grazie al contributo regionale», ha ribadito Alberto Tomei presidente di Ags, «cominciamo a intervenire sulla linea fanghi per ottenere un risparmio energetico grazie al riutilizzo del biogas prodotto nei digestori. In queste strutture viene ridotta la sostanza organica presente nei fanghi, un processo che ha due conseguenze positive: da una parte la produzione di biogas, che utilizzeremo come fonte energetica rinnovabile all’interno dell’impianto; dall’altra la riduzione dei volumi dei fanghi e dunque la diminuzione dei costi per il loro smaltimento».Infatti in questi anni di chiusura della linea fanghi i costi di smaltimento in discarica sono aumentati, con rincaro delle tariffe a carico dei cittadini. «Il milione stanziato da Venezia», ha continuato Tomei, «dimostra la vicinanza della Regione nei confronti del depuratore di Peschiera e del Garda così com’è stato col finanziamento dei tre stralci di adeguamento della linea acqua dell’impianto, che ci consentirà di aumentare la capacità idraulica e di migliorare la qualità delle acque di scarico dell’impianto». «Negli ultimi nove anni», ha detto l’assessore Giancarlo Conta, «la Regione ha destinato quasi 18 milioni per interventi sull’impianto di depurazione di Peschiera e la condotta fognaria sublacuale. Nella logica dell’attenzione al lago di Garda è mia intenzione allargare anche ai laghi quanto prevede la legge in materia di difesa delle coste marine. Ciò consentirebbe di avere finanziamenti annuali sicuri e risorse per intervenire in tutte le situazioni critiche», ha concluso Conta, pronto ad annunciare che il 13 marzo sarà presentato a Torri un progetto regionale che con il coinvolgimento di Lombardia e Provincia di Trento affronterà i problemi dell’ecosistema gardesano per trovare soluzioni condivise.

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