venerdì, Marzo 29, 2024
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Indagine della Camera di Commercio: l’area del lago e del Baldo è tra le più attive

Il volàno delle impresesi specchia sul Garda

Sala consiliare stracolma, mercoledì sera a Garda, per ascoltare gli esperti della Camera di Commercio di Verona, che hanno diffuso i dati delle imprese e delle società di capitali sul territorio del Baldo-Garda.«La crescita di questa zona, con più 923 imprese in sei anni dal 2000 al 2006, pari a quasi il 12 per cento, è il miglior risultato a livello provinciale (7,4%). Il Baldo-Garda, con 8.800 imprese attive, dal 2005 al 2006 ha avuto il miglior tasso di sviluppo provinciale». È l’introduzione al convegno «Fuori dal comune»; il quadro è stato tracciato da Stefania Crozzoletti e Riccardo Borghero dell’area Affari economici. Il presidente della Camera di Commercio, Fabio Bortolazzi, ha detto: «Se dovessimo trarre conclusioni, dovremmo dire che siamo in controtendenza: qui vanno meglio le piccole imprese. Nonostante si stia facendo un politica dissuasiva per le piccole imprese, le più tartassate, sono quelle che tengono meglio. Se cambiassimo il sistema di queste piccole aziende faremmo un grosso errore, poiché sono quelle che ripartiscono la ricchezza sul territorio e la tenuta sociale». «Le aree che crescono di più sono le meglio servite, una buona viabilità è fondamentale».«Se lo Stato», ha precisato Bortolazzi, «non interviene sui nodi infrastrutturali, questo Paese sarà sempre più povero. Se finora ha grandinato, in futuro grandinerà più grosso: la Cina è la grande concorrente nel manufatturiero e nel terziario. L’Italia importa sempre di più dalla Cina e qua ci sono problemi legati alla protezione del mercato, non più difendibile. La politica non ha posto contromisure in tempo, oggi subiamo le incoerenze. C’è la convinzione che la Cina scoppierà, ma è sbagliata».I 17 comuni presi in esame dall’indagine (Affi, Bardolino, Brenzone, Brentino Belluno, Caprino, Castelnuovo, Cavaion, Costermano, Ferrara di Monte Baldo,Garda, Lazise, Malcesine, Pastrengo, Peschiera, Rivoli, San Zeno di Montagna e Torri), si differenziano per settori e viaggiano a tre velocità. L’entroterra tocca quasi il 19 % di imprese in crescita, contro il 7,4% del dato provinciale; il lago supera di poco con il 7,7; la montagna ha una leggera diminuzione dell’1,2. Le imprese crescono nel terziario, si consolida l’industria e il commercio è il primo settore per numero di imprese (+ 5,9, con +8,9% in ristoranti e alberghi); tiene l’agricoltura, con 1.611 imprese. L’industria ne conta 893: aumento in controtendenza con Castelnuovo, Pastrengo e Lazise con + 17%. Il commercio conta oltre il 20 per cento di imprese (1.871, con + 9,7%). Peschiera tocca + 30% e Castelnuovo + 39%. Gli alberghi e ristoranti sono 1.257, pesano sulle attività della zona per il 14%, con Malcesine al primo posto (+56%). I servizi, inclusi trasporti, sono 1.585 (peso 21,4%). L’artigianato pesa per il 30%: sotto la media provinciale.Riccardo Borghero ha presentato i dati dei bilanci delle società di capitale: 823 quelli analizzati, pari al 7,9% della provincia. Il Baldo-Garda nel triennio 2003-2005 ha sviluppato un valore della produzione media annua superiore ai 2,6 miliardi, il 6,7% del valore provinciale. Il fatturato (6,65) supera i costi (6,18) e gli investimenti crescono del 9,11%. «Questa è la zona che sta marciando meglio», l’analisi di Borghero. «Peschiera e Lazise iperproduttive; Caprino e Garda bene; Malcesine leggermente al di sotto. Anche il rapporto di indebitamento va bene per la zona: seconda dopo Verona in provincia. I distretti produttivi: Verona è la prima provincia in Italia per export di vino; va bene anche il turismo, ma meglio ancora il marmo che va benissimo: esportiamo il 65,6% di marmo russo (che non è il marmo rosso verona). Nei distretti a confronto quindi quello che va meglio è il marmo». Nel fatturato medio dei 98 comuni della provincia, Malcesine è nella fascia più alta e fa più utili degli altri».Dopo il saluto del sindaco Davide Bendinelli sono intervenuti anche Paolo Arena, presidente giovani Confcommercio, Fabio Coltri, vicepresidente Api, Mauro Donda, direttore Coldiretti Verona e Giovanni Aldegheri, direttore Confcooperative Verona.

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