La prima del «Buongiorno per cartiera sola» è stata eseguita ieri mattina dalla cartiera del Garda, per una mezz’ora fra le quattro e venti e le cinque meno qualche minuto. Il brano consiste in una nota sola, sparata ossessivamente contro il cielo, senza cali nè impennate; un soffione fortissimo; rinasce da sè nelle profondità del capannone. Si tratta del vapore soffiato dalle turbine a dieco-dodici atmosfere. Quando la carta si spezza, siccome non è certo possibile fermare la macchina o diminuire la pressione nelle turbine mentre si riavvia sui cilidri giusti il serpentone di carta (è una striscia larga 4 metri: in un minuto ne passano mille o millecento metri dalla continua), il vapore viene sparato all’esterno e continua a soffiare per tutto il tempo necessario alla ripresa della produzione. Ieri mattina il guasto dev’essere stato particolarmente serio perchè contro i dieci, quindici minuti normalmente sufficienti per rimettere le cose a posto, c’è voluta quasi mezz’ora. Poco male per i clienti dell’hotel Luise che, avendo installata e funzionante l’aria condizionata, dormono ormai con le finestre chiuse. Sono rimasti i residenti ad apprezzare la performance eccezionale nell’ora in cui la frescura del mattino induce al sonno. Alla fine, nel silenzio tornato di botto altissimo, s’è levato il fischio del merlo. Maledetto pure lui.
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La prima del «Buongiorno per cartiera sola» è stata eseguita ieri mattina dalla cartiera del Garda
La sveglia della cartiera: stessa nota per mezz’ora
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