Torna a crescere il livello delle acque del lago di Garda: la diga di Salionze nei giorni scorsi ha ridotto il deflusso. E sulla riviera veneta si scatena nuovamente la polemica sulla gestione dei livelli. A dar fuoco alle polveri è il sindaco di Garda, Giorgio Comencini, che in una lettera inviata al prefetto di Verona, alla Regione Veneto, all’Autorità di Bacino del Po e a tutti i sindaci della riva veronese del lago prende di mira il capo del Nucleo operativo del Magistrato delle Acque di Mantova che, secondo Comencini, «dimostra di essere l’assoluto ed unico padrone del lago di Garda». Ma perché tanta foga? Tutto nasce da una missiva dello scorso 26 febbraio firmata dall’ingegnere capo del Nucleo operativo di Verona del Magistrato alle Acque. Nel suo scritto, il funzionario veronese, responsabile della diga di Salionze, informa che aveva deciso di mantenere lo scarico delle acque nel Mincio al livello di 77 metri cubi e mezzo al secondo. Un fax pervenutogli dal Nucleo operativo di Mantova gli ha però imposto di ridurre la portata in erogazione dal Garda a soli 30 metri cubi al secondo «per improrogabili lavori di manutenzione straordinaria». L’ingegnere del Nucleo operativo veronese ha allora informato di ritenere «la problematica del livello del lago di Garda meritevole di un approfondimento tecnico scientifico da effettuarsi urgentemente». Ma da Mantova il 27 febbraio è arrivato il no alla convocazione dell’assemblea, ritenuta «ingiustificata». Il capo dell’ufficio mantovano del Nucleo operativo ribadisce infatti che «la riduzione autorizzata è motivata dalla necessità di manutenzione dei canali consorziali, che del resto è ricorrente in questo periodo dell’anno, in preparazione della stagione irrigua». Appena ricevuta in copia la risposta diramata da Mantova, Comencini ha dunque preso carta e penna stigmatizzando come l’attuale sistema di regolazione del deflusso delle acque gardesane lungo il Mincio provochi continui disagi sulla riviera: «Se c’è bisogno di fare un esempio», scrive il sindaco di Garda, «il mio paese aveva programmato proprio, e per evidenti ragioni, nel periodo invernale una manutenzione straordinaria delle fognature, ciò che ad oggi non è stato possibile fare stante il persistere del livello del lago sopra i cento centimetri». Il livello del Garda resta dunque alto, e qualche grattacapo questa situazione continua a darla agli amministratori rivieraschi, tra l’altro tutti alle prese in questi giorni con i lavori di riparazione dei danni provocati dal lungo periodo di acqua alta dei mesi di novembre e di dicembre. Come si ricorderà, l’acqua aveva invaso lungolago e piazze un po’ in tutti i paesi sia della riva veneta che della sponda lombarda. E intanto la stagione turistica si avvicina, col lago che deve pagare il prezzo delle pur comprensibili necessità irrigue della provincia di Mantova: non è il miglior biglietto da visita per i tour operator benacensi. «Quando ci sarà il coinvolgimento legittimo nella gestione del livello del lago dei comuni rivieraschi?» chiede il sindaco di Garda nella sua lettera.
Mantova non vuole abbassare il lago
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