«L’idea di risolvere il problema del collegamento viario tra basso Sarca e Vallagarina creando una linea ferroviaria – aveva affermato, giorni fa, il sindaco di Rovereto Roberto Maffei – è stata accolta in maniera freddina dagli amministratori rivani». Maffei era stato fin troppo ottimista. «È pura utopia» taglia corto il vicesindaco di Riva, Pietro Matteotti, esprimendo addirittura il timore che quest’idea possa nuocere al grande dibattito di questi mesi: tunnel lungo o tunnel corto? «Mi auguro – spiega Matteotti – che non sia stata lanciata con l’intento di non decidere, di rinviare alle calende greche, di allontanare la vera soluzione del problema, vale a dire il tunnel lungo. Magari cercando di stornare i soldi previsti nel piano straordinario di viabilità della Provincia. In poche parole, se questo significa “opzione zero” (tunnel corto o non se ne fa nulla ndr), si sappia che la comunità dell’alto Garda rifiuta simili giochi e chiede alla Provincia il rispetto dei tempi previsti dalla Normativa per lo studio d’Impatto Ambientale, già depositato, e di tener conto del parere dei Sindaci e dei Consigli comunali che si sono espressi a favore del tunnel lungo». Al di là degli aspetti legati a scelte prettamente politiche, Matteotti è categorico anche su aspetti tecnici ed economici. «Una infrastruttura simile sarebbe economicamente valida – spiega -, e non il solito pozzo senza fondo che regali alla future generazioni debiti su debiti, se servisse un bacino d’utenza di almeno 300 mila persone. Un bacino che in realtà non esiste nemmeno fra Trento e Rovereto». E poi ci sono i costi. «L’orografia del nostro terreritorio, con dislivelli e pendenze, il biotopo, la creazione di stazioni, gallerie, viadotti, elettrificazione, ponti e sbarre a livello renderebbero l’opera davvero faraonica, con spese inimmaginabili». Può bastare, no? Nemmeno per sogno. «Il sistema, poi, – prosegue il vicesindaco – sarebbe poco flessibile, limitato a pendolari e poco adatto ai turisti, costretti a traslocare più volte i bagagli, che spesso sono tavole da surf e bici. E una volta giunti in “Busa”, cosa farebbero senza l’auto, lasciata in un deposito a Rovereto? E per il trasporto delle merci? Servirebbero stazioni intermodali per lo smistamento e la movimentazione di container e tir. Non funziona. L’accordo con Rovereto – conclude – prevede il sostegno per un collegamento veicolare veloce e sicuro con Riva. La metropolitana di superficie non può essere alternativa a questo».
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Il vicesindaco teme che dietro la boutade ci sia la volontà di non risolvere i veri problemi