Montichiari ha visto la conclusione di una lunga battaglia legale che ha coinvolto il dottor Carlo Mosca, ex primario del pronto soccorso, recentemente assolto dall'accusa di omicidio. Dopo aver trascorso 522 giorni agli arresti domiciliari, la Corte d’Appello di Brescia ha riconosciuto al medico un risarcimento per ingiusta detenzione, concedendogli un indennizzo superiore al minimo previsto, evidenziando così la gravità della situazione affrontata. L'accusa iniziale sosteneva che Mosca avesse somministrato farmaci letali a due pazienti affetti da Covid-19 durante l'emergenza pandemica, ma dopo un lungo processo e diverse sentenze, la sua innocenza è stata definitivamente sancita nel febbraio 2024.
La decisione della Procura Generale di non presentare ricorso in Cassazione ha chiuso il capitolo di questa vicenda drammatica. Difeso dagli avvocati Michele Bontempi ed Elena Frigo, Mosca ha sempre mantenuto la propria estraneità ai fatti. Il riconoscimento del danno discusso lo scorso novembre non rappresenta solo una compensazione economica, ma anche un importante riscatto morale per il medico, che può finalmente riprendere in mano la propria vita professionale e personale dopo mesi di angoscia e stigmatizzazione.
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