venerdì, Giugno 20, 2025
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S’inaugura oggi pomeriggio a Villa Carlotti

Nuovo museo più grande con reperti di tutta la zona

È stato finalmente riorganizzato ad ampio raggio il museo che ha sede al municipio. Il comitato dell’istituzione biblioteca museo ha infatti provveduto a recuperare, catalogare e quindi proporre al pubblico una serie di materiali, da lungo tempo conservati, ma che per svariati e complessi motivi non è stato finora possibile mostrare, che permettono di seguire un percorso tematico che va dai fossili dell’Era Terziaria all’età medioevale. Questa «nuova» collezione sarà inaugurata oggi pomeriggio alle 17 presso nella sua collocazione naturale: Villa Carlotti sede del municipio. La collezione paleontologica comprende fossili di ammoniti, belemniti, granchi, bivalvi, echinidi, piante e coralli che presentavano ragguardevoli esemplari: quella archeologica contiene reperti del Paleolitico e del Mesolitico che testimoniano le più antiche frequentazioni umane della zona. Il Neolitico propone due splendide accette in pietra verde levigata e il corredo di una sepoltura ritrovati alla Rocca di Rivoli e a Gaon. L’Età del Bronzo è presente con ciotole decorate, due asce ad alette e un rasoio proveniente da Pesina, San Michele e Rivoli. I reperti dell’Età del Ferro sono stati rinvenuti a Castel di Pesina e a La Motta e tra di loro spicca in particolare una spada celtica a doppio taglio; un corredo completo di una tomba con due lucerne, una coppetta, due balsamari in vetro e varie monete testimoniano l’epoca romana. L’edilizia del periodo offre esempi di condutture per aria e acqua e colonnine e frammenti rinvenuti nel corso di scavi presso piazza San Marco nel centro storico di Caprino. «Il museo nel suo insieme», evidenziano i due curatori, Martina Benati e Giovanni Riolfi «mostra uno spaccato abbastanza completo della storia di Caprino e della zona del Baldo, ripercorribile grazie alle schede sui siti di ritrovamento e a una carta di distribuzione topografica delle località». Annacarla Brunelli, presidente dell’istituzione biblioteca museo, evidenzia come «dopo lunghe attese e numerosi sforzi» si sia riusciti finalmente a offrire al pubblico un percorso tematico più completo «che finora non era stato possibile mettere in mostra per vicende amministrative e burocratiche».

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