Si riapre la discussione sugli assetti ospedalieri nel territorio dell’Ulss 22. Anche se è prematuro dire che la Regione è disposta a tornare indietro sulla sua decisione di chiudere Caprino, Malcesine, Isola della Scala e Valeggio con l’obiettivo di portare a 470 i posti di degenza nelle strutture pubbliche, si sta facendo strada l’ipotesi di una rilettura del piano attuativo. In altre parole si riapre la trattativa, alla luce della nuova situazione creatasi con l’incendio del Magalini di Villafranca, con la chiusura dell’accordo con l’Inail per quanto riguarda l’ospedale di Malcesine e soprattutto dei numerosi ricorsi legali promossi e spesso vinti dai Comuni interessati ai tagli. Lunedì sera a Bussolengo, nella sede dell’azienda ospedaliera, Franco Toniolo, dirigente responsabile della programmazione regionale, ha incontrato in via informale una ventina di sindaci del territorio. Secondo le indiscrezioni trapelate dalla riunione, tenuta segreta fino all’ultimo e svoltasi a porte chiuse, l’importante dirigente regionale avrebbe fatto sapere ai presenti che Venezia, preso atto della mutata situazione delle strutture ospedaliere rispetto al momento in cui era stata approvata la scheda di politica sanitaria, nei prossimi due mesi attraverso il lavoro della quinta commissione regionale competente in materia sanitaria sarebbe pronta a una rilettura rispetto a modalità e tempi di attuazione. Inoltre, Toniolo avrebbe parlato di disponibilità da parte della Regione ad aprire un confronto con le amministrazioni comunali, che si sono appellate con successo al Tribunale amministrativo del Veneto contro la dismissione dei loro ospedali, con la speranza di raggiungere un accordo bonario. Durante l’incontro è stato confermato, tra l’altro, che per il momento l’ospedale di Isola della Scala è destinato a supplire ancora per molto tempo al Magalini e che gli investimenti previsti per quest’ultimo serviranno a riportarlo ai livelli di prima dell’incendio. Per Valeggio, struttura per la riabilitazione, si prospetterebbe invece non la completa dismissione, ma un utilizzo non ospedaliero in senso stretto. Su richiesta di molti sindaci, il dirigente avrebbe poi confermato l’intenzione della Giunta regionale di realizzare in tempi più brevi rispetto a quelli che qualcuno ha ipotizzato il polo unico dell’Ovest veronese, per l’ubicazione del quale, dopo anni di infruttuosa discussione, la conferenza dei sindaci dell’Ulss 22 presieduta da Gianluca Mengalli aveva indicato la zona di Villafranca. Alla richiesta di un commento, il sindaco di Sommacampagna si limita però a una battuta: «È stato un incontro riservato, non sarebbe corretto fare dichiarazioni. Da ciò che abbiamo sentito si è capito che c’è un margine per ragionare». È ben disposta a parlare, invece, Maria Teresa Girardi. Il sindaco di Caprino, uno dei Comuni maggiormente coinvolti, è visibilmente soddisfatto per la piega presa dalla vicenda: «Per la prima volta dopo nove anni di lotta e tre ricorsi legali vinti, finalmente si comincia a sperare nella possibilità di una modifica dei piani della Regione, che avevano condannato a morte il nostro ospedale. Pare che la Regione sia disponibile a una revisione delle schede sanitarie che ci riguardano. Siamo dunque sulla buona strada, anche se si potrà cantare vittoria solo quando la parola disattivazione sarà cancellata. Ad ogni modo è la prima volta che troviamo un’apertura alle nostre ragioni e c’è la speranza che si accetti di modificare i piani sui tagli agli ospedali. Ma questo non è un regalo che ci arriva dalla laguna. Ce lo siamo guadagnati con le nostre battaglie giudiziarie». Lo scorso 22 dicembre, il Tar del Veneto aveva accolto l’ultimo ricorso del Comune. «Siamo stati i primi a contrapporci legalmente, fin dal 1995, poi si sono accodati gli altri. Qualcuno, strada facendo, ha mollato. Noi abbiamo sempre tenuto duro e ora si cominciano a raccogliere i frutti». Per il sindaco di Caprino il lungo contenzioso fra Comuni e Regione sull’assetto ospedaliero dell’Ulss 22 è giunto a una svolta decisiva: «Se ci fossimo limitati alle trattative con i politici, come ha fatto qualche collega, a quest’ora il nostro ospedale sarebbe già cancellato. Scegliendo di ricorrere alle vie legali ci siamo fatti rispettare, abbiamo fatto valere le ragioni dei nostri cittadini. Adesso sì è il momento della politica, del confronto e delle proposte costruttive».
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Riunione a porte chiuse a Villa Spinola tra il dirigente regionale Franco Toniolo e i Comuni che lottano contro la chiusura. Il sindaco di Caprino: «Siamo sulla buona strada, ora la trattativa»
Ospedali, Venezia più morbida
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