martedì, Giugno 17, 2025
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E’ il primo passo concreto, ma servono ulteriori contributi». Dalla Regione 205 mila euro per il consolidamento della Pieve di S. Emiliano

Parco archeologico, via al progetto

«Un primo passo concreto verso la realizzazione del Parco archeologico»: questo, secondo il sindaco di Padenghe Giancarlo Allegri, significa il finanziamento pari a 205 mila euro recentemente ricevuto dalla Regione per il consolidamento della Pieve di Sant’Emiliano. Nato grazie ad una convenzione tra l’Amministrazione e la Parrocchia, accomunate dall’intenzione di recuperare e valorizzare una delle zone più suggestive del lago di Garda, il progetto che prevede la destinazione del complesso monumentale e del territorio limitrofo a Parco archeologico è stato suddiviso in tre stralci. «La prima fase, indubbiamente la più urgente – spiega il sindaco – consiste nella manutenzione straordinaria e nel consolidamento strutturale dell’abitato, che oggi si presenta in precarie condizioni statiche e con un progressivo livello di degrado materico. La seconda è mirata alla riqualificazione di tutto il complesso esistente. L’ultima, invece, prevede la ricerca di disponibilità professionali per il recupero del “Campo dei Dadi”, l’antica Villa Romana sottostante la Pieve». Il progetto può prendere il via. Questo grazie alla concessione del contributo che Padenghe ha ricevuto dalla Regione come risposta alla legge 39/84 per la tutela del patrimonio edilizio di valore ambientale, storico ed artistico. «Nell’estate scorsa – afferma Allegri – la Parrocchia aveva redatto un’istanza di contributo del valore di 410 mila euro. Visto che la Regione ne ha concessi 205 mila, il Comune, come promesso, si impegnerà a sostenere la differenza». Ma non è finita qui. In febbraio la Parrocchia inoltrerà alla Regione un’altra istanza di contributo, questa volta di circa 500 mila euro, necessario per la seconda fase del progetto. «Questa seconda richiesta – spiega il sindaco di Padenghe – sarà accompagnata dalla proposta di riqualificazione dell’immobile, redatta in piena compatibilità con la “vocazione” del bene stesso. Quando saranno ultimati i lavori previsti dalle prime due fasi del progetto, la Pieve e i corpi di fabbrica di sua competenza saranno divisi tra l’Amministrazione, che gestirà la casa patronale trasformata in sede museale ed espositiva, e la Parrocchia, che avrà in gestione la cascina e la chiesa titolata a sant’Emiliano». Inoltre, per salvaguardare la zona destinata a diventare presto Parco Archeologico, l’Amministrazione ha già provveduto a rivedere alcune situazioni urbanistiche previste dall’attuale Prg. «Per alleggerire tutta la zona – conclude Allegri – abbiamo deciso di togliere le volumetrie edificabili che avevamo inizialmente inserito nel Piano regolatore. In questo modo abbiamo voluto garantire la piena tutela di questo patrimonio di inestimabile valore artistico ed architettonico».

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