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Il singolare connubio in un oleificio di Lazise dove i fratelli Veronesi confezionano i prodotti tra musica e pareti piene di dischi e copertine degli anni Cinquanta, rigorosamente dedicati alla classica, lirica, cameristica e operetta

Spremere le olive con la voce della Callas

Entrare in un oleificio e ritrovarsi per incanto, fra l’odore sopraffino dell’olio d’oliva appena raccolto sotto le macine di pietra, in una sorta di «discoteca» inusuale, diversa, di tempi passati, di musica e canto di lirica e di operetta. Al muro, fino al soffitto, appese in bella mostra, le cosidette «buste» di cartoncino che contenevano i più bei 33 giri del dopoguerra, degli anni Cinquanta, della Rca e della Voce del Padrone. Una raccolta di dischi, suddivisi fra musica classica, da camera, lirica, ed operetta. E qui, in questo luogo soave, dagli odori e dai sapori unici, autentici, i più reconditi ed antichi della sponda veronese del lago di Garda, la famiglia Veronesi, originaria dell’alto lago, precisamente di Brenzone, raccoglie, pigia, spreme le più belle e più saporose olive del lago di Garda, per farne, poi, con una cura unica, come unici sono i loro produttori, un olio sopraffino e veramente di grande qualità. Musica e olio d’oliva, un connubio strano, inusuale, ma che si sposa con l’amore per l’arte del bel canto e con l’arte di saper fare cose antiche ed autentiche: in una parola di qualità. E la musica, quella vera, quella importante ed autentica non manca mai al frantoio dei Veronesi. Senza musica nemmeno si lavora. E’ parte della vita di ognuno di loro, la signora Ebe, bolognese, vedova del capostipite Nino Veronesi, uomo deciso ed intraprendente che ha saputo portare avanti la tradizione di famiglia per il frantoio e per il commercio dell’olio d’oliva gardesano. La signora Ebe è innamorata della musica, dell’operetta e della lirica. Il suo idolo, da sempre è Verdi. Il ritratto del grande maestro fa bella mostra fra le tante fotografie di un tempo, dei più bei cantanti dell’opera del passato. Ma non passa nemmeno inosservata la foto di Beniamino Gigli, altro «amore» musicale di mamma Ebe. E la musica piace anche alle sue due figlie. Appassionato e amante del bel canto anche Emanuele, l’ultimo dei figli del Nino. È colui che porta avanti l’impresa di famiglia ed è colui che fra tutti i componenti della famiglia è il più ecclettico. Non disdegna infatti il canto e nemmeno la commedia ed il teatro. Più volte si è cimentato in attività teatrali amatoriali e non disdegna di cantare in pubblico con una bella voce tenorile. Canta e lavora. Lavora e canta. È il suo stile di vita. In mezzo all’olio, alla verginità del più bel prodotto naturale del Garda, la musica, quella vera, quella importante ben ci sta. Eccome. «Quando ho un minuto di tempo», spiega Lele Veronesi – mi dedico anche alla politica (è il consigliere delegato alla pubblica istruzione), ma quando apro il coperchio della vecchia radio giradischi, quella a valvole per intenderci, e ci piazzo su uno dei più bei 33 giri che mi vengono alla mano, come la divina Callas, allora non ci sono più problemi. . Magari lirica, lirica importante, data alla Scala o all’Arena di Verona, e non perdo tempo né con il cuore né con l’ugola. È il tempo più ben speso»spiega Veronesi ,« secondo me. Forse sono cresciuto in una famiglia “musicale” ma al canto ed alla musica non ci rinuncio. Con loro faccio perfino l’olio d’oliva!». Adesso, dopo tanta curiosità, non resta che visitare l’oleificio per rendersi conto si canta e si… decanta il Garda e le sue prelibatezze.

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