Sarà il vescovo padre Flavio Roberto Carraro a guidare, sabato sera, la tradizionale fiaccolata fino al santuario della Madonna della Corona, che si snoderà lungo il percorso di un chilometro contrassegnato dalle sculture della via dolorosa. L’appuntamento per la partenza è alle 21, a Spiazzi, nel piazzale Giovanni Paolo II, di fronte all’albergo Stella Alpina. La processione, aperta a tutti, si concluderà con la messa al santuario concelebrata dal vescovo, dal rettore del santuario, don Giuseppe Cacciatori, e dai sacerdoti della vicaria Baldo-Garda. Come gli anni scorsi, anche quest’anno hanno annunciato la partecipazione numerosi devoti della Madonna della Corona, provenienti non soltanto dal Veronese, ma anche dalle province di Trento, Mantova e Brescia. La Corona è meta ogni anno di migliaia di pellegrini e di amanti della montagna, da tutta Europa. Tra questi ce ne sono di particolarmente assidui. E c’è chi ormai può entrare di diritto nel «Guinness dei primati»: si tratta di una cinquantina di amici del Gruppo del sabato Madonna della Corona, che tutti i sabati dell’anno, con qualsiasi tempo, partono puntualmente alle 15.30 da Brentino e salgono al santuario percorrendo lo storico e antico sentiero di 1.540 gradini. È un pellegrinaggio che dura da 17 anni, dall’Anno mariano del 1987. Dopo la salita, i pellegrini ascoltanto la messa e quindi rientrano a Brentino percorrendo lo stesso itinerario, illuminato nei mesi invernali dalle torce elettriche che ognuno porta con sé. Il gruppo del sabato Madonna della Corona lancia un invito: «Chi volesse provare l’esperienza dle pellegrinaggio troverà sempre, sabato alle 15.30 a Brentino, un gruppo di persone che ripete la camminata. Il viaggio parte dopo aver dato uno sguardo all’antica stele del 1580 con l’immagine scolpita sulla pietra della Madonna dei Sette Dolori, che si trova nel capitello proprio di fronte alla scalinata, a conferma dell’esistenza storica della Madonna della Corona sin dal 1500». Ma, insieme all’invito, i componenti del gruppo della Corona vogliono anche togliersi un sassolino…dagli scarponi, segnalando il degrado del sentiero del pellegrino. Fanno notare, in particolare, il dissesto della scalinata intermedia scavata nella roccia: le puntellature con tavole in legno, a supporto dei gradini, sono marcite e molti gradini traballano. C’è inoltre, segnalano, un punto pericoloso, in particolare per i bambini, nel tratto di sentiero a 300 metri dal ponte di legno. «Lì il tracciato è a strapiombo sulla valle», dicono i pellegrini, «e l’unica protezione è un filo di ferro, messo da volonterosi negli anni Trenta, sostenuto da paletti di ferro, uno dei quali trascinato a valle, con il filo, da una frana. Infine, l’erosione delle acque metoriche ha fatto scivolare a valle l’agglomerato a secco che teneva unite le pietre dei gradini. Tanto che in certi punti affiorano soltanto pietre aguzze, come sotto il Monte Cimo, che rendono il cammino un vero calvario». Il Gruppo del sabato Madonna della Corona lancia quindi un appello: «Il sentiero ha bisogno di parecchie cure e nonostante in questi ultimi tempi siano stati effettuati alcuni aggiustamenti, e di questo ringraziamo chi ha avuto questa sensibilità, sono ancora molti punti del percorso bisognosi di urgenti lavori per la messa in sicurezza, in quanto sono tanti anni ormai che nessuno provvede a un minimo di manutenzione».
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Padre Flavio Roberto Carraro sabato sera guiderà la processione al santuario della Madonna della Corona. Sarà un’occasione per sottolineare il degrado del sentiero sacro
Pellegrinaggio con il vescovo
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