sabato, Giugno 28, 2025
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Ricorre il 68esimo anniversario del record di Francesco Agello. I piloti del «Rav» protagonisti sul Benaco e nel mondo

Quegli eroi hanno fatto storia

Desenzano nei prossimi giorni celebrerà un record passato ormai alla storia: il 23 ottobre 1934 il pilota dell’Aviazione militare italiana, Francesco Agello sulle acque del lago stabilì il primato mondiale di velocità a bordo di un idrovolante Macchi-Castoldi Mc 72, nel corso della Coppa Schneider. Raggiunse i 709,209 km/h. Agello, che già deteneva il record precedente di 682,403 km/h, superò se stesso e, per meriti aeronautici, venne promosso capitano ottenendo la medaglia d’oro. Morì sul campo di Bresso, durante una esercitazione nel 1942. Agello, con una ventina di altri piloti, faceva parte del mitico reparto di Alta velocità che tanta fama diede a Desenzano, che ha dedicato un monumento a questo piccolo gruppo di straordinari piloti e al loro comandante, colonnello Mario Bernasconi, ardimentoso ufficiale pilota che potremmo definire il «padre» del Rav (Reparto alta velocità), con il fior fiore dell’Aeronautica di allora. Il reparto venne istituito nel 1928 e Desenzano, per una serie di caratteristiche geografiche e tecniche, venne scelta dai vertici dell’Aeronautica militare che affidarono al colonnello Bernasconi questi super-piloti affinchè li affinasse e li preparasse al massimo per il raggiungimento di prestigiosi traguardi. La Coppa Schneider era uno di questi, e l’Italia entrò in lizza nel 1926 a Norfolk, negli Usa, e vinse grazie all’ardimento del maggiore Mario Bernardi. La costituzione del Rav all’idroscalo di Desenzano, poi, rafforzò, negli anni immediatamente successivi la presenza nella competizione dell’aviazione italiana e l’impresa di Agello fu la dimostrazione dell’alto livello di preparazione che uomini e macchine raggiunsero in quel periodo d’oro. Bernasconi inventò anche la «virata Desenzano», una particolare figura che l’idrovolante doveva assumere. Una manovra eccezionale e rischiosa che permetteva all’idrovolante di guadagnare attimi preziosi nell’ambito del conteggio dei tempi. Purtroppo, questa spericolata manovra causò anche numerose vittime. Bernasconi lasciò il reparto pochi giorni dopo il record di Agello e questo mitico gruppo, improvvisamente, venne sciolto nel 1936.

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