Il piano d’area del Garda-Baldo, redatto dalla Regione e che il 21 febbraio nell’assemblea programmata in Provincia dall’assessore regionale, Renzo Marangon, dovrebbe concludere il giro di consultazioni con gli enti locali, sembra non entusiasmare il senatore e sindaco di Peschiera, Umberto Chincarini, che chiede correzioni, ma ancor meno il presidente provinciale di Legambiente, Michele Bertucco, il quale boccia il piano allo start di partenza. Bertucco, infatti spiega: «la presentazione del piano d’area arriva con troppo ritardo, nel frattempo i comuni hanno approvato nuovi piani regolatori e varianti generali che hanno sconvolto il territorio. Il boom edilizio dopo essere esploso sul lago di Garda si è spostato nell’entroterra, riproponendo un modello non di valorizzazione del territorio, bensì di cementificazione». Bertucco alza il tiro e dice: «sembra quasi che in questo grave ritardo ci sia una regia premeditata, che ha favorito una pianificazione urbanistica frammentata. Ora il pericolo è che si trasformi in un’ulteriore occasione per favorire insediamenti». «Il lago e il Baldo», conclude Bertucco, «vanno valorizzati per il loro pregio ambientale e per le opportunità di turismo di qualità». Chincarini, invece, ripropone il tema del trasporto via lago: «Chiederemo l’inserimento nel piano del progetto per la metropolitana sull’acqua. Nel piano, vecchio di oltre quattro anni, non c’è questo importante strumento di mobilità che i sindaci del Garda reclamano. Viceversa, è inserito il tracciato della metropolitana via terra da Peschiera a Garda. Non vogliamo sentir parlare di progetti faraonici dai costi insostenibili e di grande impatto ambientale. La metropolitana via terra, in studio alla Provincia, rimarrà il solito libro dei sogni, inoltre non ci sono gli spazi sul territorio, già ampiamente compromesso. A Peschiera ci aspettano 10 anni di lavori per la Tav». Chincarini punta il dito sull’area Navigarda a Peschiera: «Vogliamo che quei 18 mila metri quadrati di area scoperta diventino a servizio della navigazione regionale. Questo in un disegno generale di riordino e rilancio dei porti, perché se vogliamo investire su questa risorsa a misura d’ambiente servono risorse e mezzi. I porti devono essere resi agibili anche per i disabili e gli anziani, cosa che allo stato attuale non è, e devono essere creati i collegamenti con dei parcheggi». Chincarini sottolinea un’altra novità: «In questi giorni il ministro Rocco Buttiglione ha rivisto il decreto legislativo sui beni culturali e il paesaggio. Il testo sancisce che i Beni paesaggistici fanno parte dei Beni culturali, cioè il paesaggio è un bene al pari dei beni architettonici. Nel testo si dice anche che le Regioni, entro un anno, dovranno fare dei piani paesaggistici del territorio e che le competenze in materia passeranno dai Comuni alle Province». «Il decreto», continua Chincarini, «stabilisce che i pareri alle autorizzazioni edilizie, oggi dati dagli esperti in materia ambientale che compongono le commissioni edilizie dei comuni, saranno affidati a commissioni di zona e Soprintendenza. Il parere sui vincoli paesaggistici così non avrà più tempi lunghi, perchè le commissioni di zona, dovranno dare risposta entro 60 giorni, diversamente scatterà il silenzio-assenso»” «Il piano d’area è già superato», conclude il senatore della Lega, «ora dovrà adeguarsi alle nuove normative urbanistiche. Nonostante il ritardo, però, è necessario, perché uno strumento sovracomunale ci vuole considerato che la Provincia non ha risolto la pianificazione urbanistica con il Ptcp (piano territoriale coordinamento provincia)».
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Verso il piano d’area. Chincarini ha già pronta un’osservazione per il documento regionale per puntare sul trasporto via acqua.
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