domenica, Aprile 28, 2024
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Adozioni a distanza Una mano ai bimbi del «Projeto Vida»

In Brasile, vicino a Salvador de Bahia

«Adottare a distanza un bambino brasiliano significa garantirgli la formazione scolastica, le cure mediche e la possibilità di un futuro migliore». A lanciare l’appello è il segretario comunale di Torri del Benaco. Rientrato al lavoro in questi giorni, dopo poco più di quattro mesi di lontananza, alcuni dei quali passati proprio in Brasile, il dottor Giampietro Cecato ha rivelato il motivo della sua assenza a margine dell’ultima seduta del consiglio comunale. «Tramite l’Istituto no profit Universal Vida con sede a San Martino Buon Albergo e a Salvator de Bahia, in Brasile», ha raccontato, «sono stato per oltre due mesi in una antica casa coloniale ristrutturata, posta proprio dinanzi all’oceano». «Qui», ha proseguito nel racconto, «arrivano ogni giorno circa 120 bambini brasiliani, provenienti dai quartieri poveri di Monserrat, Boa Viagem e Pedra Forada, tutte favelas della “cidade baxia”, ovvero la città povera come la chiamano, cioè i bassifondi di Salvador de Bahia. I bambini vengono divisi in 10 gruppi di 12 persone ciascuno e seguono un programma alimentare, sanitario, scolastico, formativo ed educativo condotto da una équipe di professionisti. Il programma prevede, tra l’altro, assistenza psicologica, pediatrica, odontoiatrica e sostegno post- scolastico quotidiano». Il segretario comunale di Torri è in contatto con Marina Ferrari, presidente del Projeto Vida dell’Istituto di San Martino Buon Albergo, con cui ha concordato il suo recente viaggio. «La mia giornata tipo in Brasile», ha proseguito Cecato, «prevedeva di dare una mano agli operatori nella maniera più semplice possibile. Ovvero, aiutavo a pulire la casa, a lavare piatti, a fare da mangiare o a sbrigare altre necessità della vita di tutti i giorni. Solo i professionisti e gli specialisti invece, ovviamente, si curavano del programma dei bambini ed erano a contatto con loro». Il segretario Cecato ci tiene a specificare questo aspetto, «a conferma della serietà e dell’affidabilità del progetto e delle persone, al cui fianco ho potuto lavorare», ha precisato. «In pratica», ha concluso, «ciò che si chiede oggi è una sorta di adozione a distanza per questi bambini per nove mesi l’anno, ovvero per il periodo di durata della scuola. Con 45 euro al mese per nove mesi si garantisce a ciascun bambino l’assistenza sanitaria e scolastica di cui ha bisogno e gli si concede la possibilità di crescere in un ambiente sereno, lontano dalle miserie delle favelas brasiliane, ma nello stesso tempo senza allontanarlo dai suoi cari o dalla sua patria». Per eventuali donazioni, come recitano gli opuscoli dell’Istituto, i riferimenti sono quelli del Banco di Brescia c/c 16029, CAB 11299 ABI 3500 con la causale : «Projeto Vida». Informazioni e colloqui invece si possono avere consultando il sito internet www.tudojoia.org o scrivendo all’indirizzo info@tudojoia.org o, infine, telefonando al numero dell’Istituto, in via Ca’ del Ferro 1 a San Martino Buon Albergo, 045.882.0144.

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