Ottanta persone recuperate in acqua sia dai mezzi di soccorso che dalle barche in regata, 30 imbarcazioni scuffiate (rovesciate) di cui due irrimediabilmente affondate (gli Asso 99 Lamantasso e Chiara due), una spiaggiata per il glorioso Pleasure che si è sfasciato sugli scogli di Bogliaco. Questa in sintesi è una parte della «contabilità» del Trofeo Gorla che è stata resa nota dal Circolo vela Gargnano. «Complessivamente i danni alle imbarcazioni sono quantificabili intorno ai 250mila euro», precisa Sandro Pellegrini dell’ufficio stampa del Cvg, «mentre, per quanto riguarda i soccorsi, è più difficile fare una stima sui costi. C’è da considerare però che la presenza della Guardia costiera, delle ambulanze e del personale del 118 è già prevista normalmente sul Garda durante la stagione turistica. Per le operazioni di soccorso sono stati utilizzati due elicotteri dell’esercito, quelli del 118 sono stati allertati dalle basi operative allestite a Bogliaco e Torri. I velivoli dell’esercito sono stati utilizzati per due ore il che corrisponde più o meno a una spesa di 2.500 euro». «Quello di domenica è stato un evento eccezionale: è vero che i bollettini meteo parlavano di leggere brezze ma», afferma Luciano Galloni presidente del Circolo vela Gargnano, «domenica poco dopo la partenza del Gorla abbiamo telefonato al centro meteo di Bolzano per essere aggiornati sulle condizioni del tempo dell’arco alpino; ci hanno detto che da quelle parti si stavano sviluppando forti temporali e da quel momento ci siamo preparati per affrontare l’emergenza». «Tutto ha funzionato al meglio», prosegue il presidente. «Guardia costiera, carabinieri, polizia, 118, vigili del fuoco, protezione civile, volontari del Garda sono stati encomiabili. I più bravi di tutti però sono stati i velisti, in regata c’erano circa 250 imbarcazioni, tutti si sono comportati benissimo e chi ha potuto ha aiutato chi era in difficoltà. Ciò significa che c’è una notevole cultura nautica e i nostri regatanti sono preparati. Condizioni come quelle che si sono verificate domenica al Gorla mi hanno fatto ricordare il Fastnet (celebre regata inglese) di qualche hanno fa quando scomparvero in mare 17 persone. Per evitare tragedie comunque è fondamentale il coordinamento dei soccorsi anche perché solo in questo modo si evitano sovrapposizioni e spreco di risorse». «Io mi fido molto delle previsioni del centro meteorologico di Arabba e ho potuto constatare che sono attendibili al 90 per cento», assicura Gianni Testa, presidente della Fraglia vela Malcesine. «Certo che una buriana come quella di domenica era un bel po’ che non la vedevo; mi è successo nel 1973 alla Centomiglia e in quella occasione sono riuscito a riparare nel porto di Castelletto. Anche un paio di stagioni fa ho passato un brutto quarto d’ora ma non ero in regata: stavo navigando con un cabinato di 9 metri e a bordo c’era anche l’ex ministro Treu. All’improvviso l’Ora è cambiata in Peler con raffiche di 45 nodi e per fortuna sono riuscito ad attraccare in Val di Sogno. Domenica con i due grossi gommoni della Fraglia abbiamo soccorso una quindicina di imbarcazioni in avaria; spesso durante l’estate e i fine settimana andiamo a recuperare surfisti e imbarcazioni in difficoltà e in questa stagione abbiamo finora effettuato una trentina d’interventi. È senz’altro fondamentale il coordinamento per i mezzi di soccorso ma credo che in questo senso potrebbero dare un grande contributo i circoli velici che sono presenti sul Garda: si può dividere il lago in zone ed ottimizzare l’utilizzo di uomini e mezzi». Qualche mese fa Angelo Carattoni, avvocato di Salò, per rendere più «europeo» e sicuro il lago aveva ipotizzato l’installazione di un sistema d’allarme in grado di segnalare con raggi luminosi i repentini cambiamenti delle condizioni metereologiche. «Sui laghi di Ginevra, Zurigo, Costanza, Neuchatel, Walensee, Traunsee, Titsee da tempo sono in funzione reti di avvisatori ottici che sono collegati ad apparecchiature che misurano costantemente la pressione atmosferica, la quale, prima delle burrasche subisce notevoli variazioni», aveva precisato Carattoni. «In caso di forti escursioni quindi i “barometri” trasmettono gli impulsi agli avvisatori ottici che si mettono in funzione automaticamente proiettando nel cielo raggi luminosi che aumentano d’intensità con l’avvicinarsi della tempesta». Carattoni sostiene che per coprire tutto il perimetro del Garda servirebbero 13 avvisatori per un costo che si aggira intorno al miliardo di vecchie lire. L’avvocato ha proposto questa iniziativa alla Provincia di Brescia, alla Comunità del Garda e ad alcune amministrazioni comunali raccogliendo solo consensi verbali e nulla più.
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Dopo la bufera . Il fortunale ha riproposto il problema della sicurezza e di come affrontare le emergenze
Fondamentale il coordinamento dei soccorsi per evitare tragedie
Sirene d’allarme per il lago
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