Ha aperto i battenti il 31 maggio e li chiuderà il 12 giugno una interessante mostra che ha sede nella suggesativa Sala Civica di Sirmione . Espongono i loro lavori due artisti , uno dei quali purtroppo non è più è scomparso tragicamente a 27 anni nel 1999 . E’ appunto in sua memoria che i genitori di Claudio Avigo espongono le sue opere insieme a quelle di un altro artista bresciano : Giulio Mancabelli . Oltre ai suoi quadri , a ricordare Claudio Avigo una bella pubblicazione che riporta anche le sue poesie , si perché Claudio era un fine poeta , riportiamo quella che ha dato il titolo alla pubblicazione “ Riflessi “ : E’ bello e triste questo silenzio che mi fa dimenticare d’essere uomo e mi coglie vegetale dinanzi agli interminati spazi dell’universo . E per questo silenzio che tanto abbiamo cercato ci piange il cuore e gli occhi . Bellissimo il ricordo di Giannetto Valzelli e ancora più strggente quello della sua maestra Suor Maria Cecilia dell’Istituto delle Sore Orsoline che termina dicendo … Vorrei che il tuo passaggio , dal buio della notte alla luce dell’eternità , fosse stato un salto nella bellezza quella vera , quella che inseguivi senza conoscerla in pienezza . E prego perché tu possa camminare per le vie del cielo con i pennelli giusti , quelli che ti fanno libero da ogni tormento ed ora appagano la tua sete di cose belle e buone , di cose vere . In altre parole del Dio di ogni bellezza . Con la pittura di Claudio Avigo in mostra anche le opere di Giulio Mancabelli , grande amico di Claudio e della sua famiglia ; insieme lavoravano all’IVECO . Giulio Mancabelli dipinge da trent’anni , ha partecipato a numerose Mostre sia personali che collettive , a esposizioni nazionali e internazionali . Ora la sua pittura ha come tema il gatto , il gatto che nei suoi quadri si vede di spalle intento ad ammirare il paesaggio che ha i fronte ; scrive di lui il figlio Matteo : …ecco aprirsi il sipario su un mondo frastagliato …un mondo in cui tutto ci sorpassa e ci sfugge … il personaggio principale non è più l’apparato coreografico che ci circonda , ma i gatti che troneggiano impertinenti al centro della scena . La scrutano attraverso gli occhi indagatori dell’artista ed aspettano il cambiamento , attendono un nuovo giorno , una luce rinnovata che doni ancora agli uomini la voglia di sognare . Del resto , Giulio Mancabelli ci ha detto tra l’altro :” Nonostante i miei 54 anni , ho ancora lo sguardo di un bambino .
Nessun Tag Trovato!
Fino al prossimo 12 giugno
Sirmione: due artisti in esposizione
Articoli Correlati