mercoledì, Luglio 2, 2025
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Mentre proseguono i lavori per realizzare il prolungamento dei 1600 metri del tratto bresciano da San Martino.
Via libera anche al lotto da Peschiera alla Rovizza di Sirmione

Tangenziale, ultimo sprint

A distanza di un mese dall’annuncio della ripresa dei lavori della variante alla statale 11 tra la rotonda di S. Martino della Battaglia e la Rovizza di Sirmione, un nastro d’asfalto rimasto chiuso per quindici anni come tante opere incompiute in Italia, giunge da Venezia un’altra buona notizia. Anche il tratto veronese, tra l’area del casello autostradale di Peschiera e la stessa Rovizza, è finalmente realtà.Il presidente della Regione Veneto, Galan, ha infatti siglato l’accordo di programma del primo stralcio della variante, che dà quindi il via alla società Veneto Strade per appaltare i lavori. L’opera, quasi tre chilometri in territorio veronese, costerà 20 milioni di euro e, secondo le previsioni, dovrebbe essere aggiudicata entro febbraio 2008. Poi, almeno altri due anni per la consegna definitiva della nuova variante in raccordo con quella bresciana.La strada, invece, nel nostro territorio riguarda la prosecuzione della tangenziale Ponte S. Marco-Desenzano-Sirmione-Peschiera. Per impedire la devastazione dei vigneti e i conseguenti danni economici alle aziende agricole della pianura attorno a Sirmione, il progetto è stato ridiscusso più volte grazie anche alle proteste della popolazione, sostenute dall’amministrazione comunale di allora, che non sono rimaste evidentemente inascoltate.Difatti, il nuovo progetto ha tenuto conto di quelle legittime proteste e raccomandazioni fino a disegnare un tracciato che bypassa l’antico e storico abitato di Rovizza, andandosi ad innestare poi sulla vecchia statale 11 all’altezza di Punta Grò. Qualcuno ha storto il naso, perché di fatto il traffico pesante e privato andrà ancora a riversarsi sull’arteria principale, ma i tecnici non avevano altre soluzioni.L’assessore provinciale ai lavori pubblici Mauro Parolini nel presentare l’opera un mese e mezzo fa parlò di un investimento di tre milioni e ottocento mila euro. Il nuovo tracciato messo a punto dall’ufficio tecnico di palazzo Broletto prevede la realizzazione di una pista bidirezionale, il cui primo colpo di ruspa è stato dato ai primi di maggio scorso, in parte sull’esistente e in parte ex novo, con l’aggiramento dell’abitato di Rovizza e la costruzione di uno svincolo a raso a nord della frazione sirmionese sulla strada comunale Punta Grò-Rovizza.In tutto un nastro di un chilometro e seicento metri di nuova strada, con la realizzazione di un sottopasso ciclopedonale sulla variante alla provinciale 11: sarà largo circa tre metri e permetterà l’attraversamento della strada verso il territorio di Pozzolengo. Perché la costruzione di questa nuova strada e del suo raccordo sia ormai improrogabile è arcinoto a tutti. Di questa tormentata variante se ne parla da tre lustri, con tanti miliardi di lire buttati senza una spiegazione logica, mentre il traffico pesante aumentava anno dopo anno. A metà degli anni Novanta, l’allora assessore regionale Roberto Biscardini, accogliendo le raccomandazioni dei sindaci del basso Garda, dispose la deviazione del traffico pesante sull’autostrada, impedendo per alcuni mesi estivi dell’anno il loro transito sulla statale del basso Garda. Fu l’unico, concreto provvedimento preso da allora per tutelare sia la sicurezza delle popolazioni, sia la loro salute.

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