Più che le presenze, di poco inferiori all’ottima stagione scorsa, a preoccupare gli operatori turistici del basso, medio e alto lago è il diminuito potere di spesa dei vacanzieri sul Garda.A Peschiera, come a Bardolino e Torri i commenti corrono sulla stessa linea d’onda e «fotografano» un turista parsimonioso, particolarmente attento a non aprire troppo il portafoglio. «I tedeschi sono i primi a tagliare il superfluo», afferma Fernando Morando presidente della Confcommercio Verona. Constatazione che trova conferma anche nella più grande struttura extralberghiera del Benaco, a Peschiera. «In effetti i tedeschi sono quelli che spendono meno e vanno a fare la spesa nei grandi supermercati esterni al camping», sostengono dalla direzione della struttura ricettiva all’aria aperta. «A ruota seguono gli italiani: davvero equilibrati nella spesa. Chi invece sembra non subire contraccolpi dalla recessione economica sono gli olandesi e i sudditi della Regina d’Inghilterra».Considerazioni suffragate anche dai flussi turistici dei primi sette mesi dell’anno che evidenziano un calo sul Garda, sia negli arrivi (-8,89 per cento) che nelle presenze (-9,89), proprio di vacanzieri teutonici, a differenza dei Paesi Bassi in forte aumento (12,815 negli arrivi e +16,41 nelle presenze) e in parte della Gran Bretagna che registra un segno più negli arrivi (+1,62) e una diminuzione contenuta delle presenze (-1,27). «La mia impressione, girando per il centro storico di Peschiera, è di un’annata turistica in linea con quella dell’anno scorso», abbozza Barbara Vacchiano, assessore al turismo del centro arilicense. Comune che registra, nel settore alberghiero, il maggior numero di arrivi e presenze italiane rispetto a tutti gli altri centri della Riviera degli Olivi. «Può essere anche per la vicinanza di Gardaland ma forse ancora di più per la presenza del santuario della Madonna del Frassino. Il turismo religioso è molto sviluppato», sottolinea Vacchiano.Pochi chilometri più a Nord, a Bardolino, l’assessore al turismo Gabriele Zorzi non ha dubbi nel definire l’attuale stagione a «sussulti». «È partita male, rovinata dal maltempo, poi si è ripresa alla grande anche se negli ultimi fine settimana è stata azzoppata dalle bizze di Giove e Pluvio.Tutto ciò va a scapito dei pendolari del wekend. Serpeggia comunque tra gli operatori un certo ottimismo per il mese di settembre». «Le prenotazioni, in effetti, sono buone fino a metà settembre poi tutto sarà molto legato al meteo», interviene Ivan De Beni presidente degli albergatori di Bardolino, rimandando a fine anno per un’analisi e un bilancio più dettagliato.Nessun dubbio invece per Paolo Zoccatelli, titolare del ristorante «Da Memo», uno dei più vecchi locali a conduzione familiare in attività a Bardolino. «Registriamo un calo del venti per cento e i clienti tendono a spendere sempre meno». «Soprattutto i giovani», sottolineano dalla tavola calda posta all’interno del campeggio Continental. «Gli italiani? A dir il vero ne abbiamo visti poco anche a Ferragosto».Risalendo la sponda del Garda, in direzione Torri la musica non cambia. «A livello d’affluenza siamo, oserei dire, in linea con l’anno scorso», interviene il sindaco Giorgio Passionelli. «Il problema è il guadagno. Si lavora di più ma l’utile che rimane in cassa è decisamente inferiore al passato. Spendono meno soprattutto nei bar e nei ristoranti». Opinione condivisa anche dal Giuseppe Lorenzini, titolare dello storico Hotel ristorante Gardesana in piazza Calderini. «Girano, guardano ma alla fine spendono poco. Si fa più fatica anche perché occorre maggior personale in grado d’evadere subito la posta via e-mail. La concorrenza si batte anche sul tempo di risposta. Di certo», conclude Lorenzini, «se quest’anno sul Garda siamo per lo più in linea con gli ottimi numeri del 2007 è anche perché sappiamo trattare bene i clienti e come sempre qualità e cortesia vengono ripagate».