lunedì, Giugno 30, 2025
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Se vendi «la vacanza del palato», metter su bottega a due passi dal lago e dalle Dolomiti può essere il non plus ultra

Una fiera che sembra nata apposta per abitare a Riva

Checchè se ne dica nelle occasioni ufficiali (dove anche il bronzo diventa rame), tenere in piedi un Centro Fieristico in una città come Riva è tuttaltro che facile, anche se l’Autonomia trentina – con le sue risorse soprattutto finanziarie – ti dà una robustissima mano. A rendere complicata la sopravvivenza delle fiere, e ancor di più il mantenimento di quelle che tradizionalmente abbiamo, giocano diversi fattori: più importante di tutti la marginalità del Trentino, e ancor di più della Busa, rispetto ai cuori pulsanti dell’economia italiana, che sono il Veneto della piccola e media industria e il vecchio «triangolo industriale» della Padana, che forse ha perso smalto produttivo, ma che è ancora decisamente trainante nel cosiddetto «terziario avanzato». Nonostante tutto l’impegno che può mettere in campo Palacongressi spa (e non è qui il caso di vedere se esso sia il massimo: o ci siano invece ampi margini di miglioramento), resta il fatto che «fare fiere» sul lago richiede molta fatica e soprattutto molta fantasia.La Biteg (Borsa Internazionale del Turismo Enogastronomico), che si inaugura oggi alla Baltera e che ormai vanta un quinquennio di esperienza, è sicuramente una di quelle fiere che sembrano fatta apposta non solo per consentire a Riva di proporsi come «sede ideale», ma che garantiscono anche una «fortissima ricaduta» di immagine sulla città e sul Trentino: che è poi quello che maggiormente interessa ad un Centro Fieristico nato anche per mettere «in vetrina» il lago e il suo turismo.Biteg è «fiera di nicchia», che mostra al mondo il meglio che esiste per chi vuole fare vacanza privilegiando i vini e la cucina: ovvio che fare ciò a due passi dal Garda e a tre dalle Dolomiti è più «eccitante» che andare a farlo in qualche zona industriale. Biteg regala poi, a Riva e al Trentino, una risonanza eccezionale nelle televisioni e nei media, che accostano quei due nomi ad una lunghissima serie di «curiosità» per il palato.C’è insomma un perfetto «vantaggio reciproco» tra fiera e città, tra padiglioni e territorio trentino. Bisogna tenersela stretta e preziosa, questa Biteg, e magari nmoltiplicarla per due o per tre.

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