venerdì, Aprile 19, 2024
Museo della carta: bilancio a gonfie vele e il Comune promette aiuti per migliorarlo

A Maina

Duemilacinquecento visitatori e una trentina di scolaresche giunte dalle provincie di Brescia, Mantova e Cremona. È questo il bilancio dei primi sei mesi di attività del museo della carta di Maina Inferiore, a Toscolano Maderno, nella valle del torrente. La commissione comunale, composta dal sindaco Paolo Elena, presidente pro tempore, da Franco Sanesi, Piero Armellini (in rappresentanza della fabbrica, che appartiene al gruppo vicentino Marchi), Giorgio Bombardieri, Giangiacomo Spagnoli e Mario Marchetti, per il Gruppo lavoratori anziani, si è riunita per approvare il bilancio consuntivo (5mila euro) e il preventivo 2003, che pareggia in 6.100 euro. Il sindaco ha annunciato per la valle un ulteriore contributo regionale di 329 mila euro e illustrato l’iniziativa universitaria per un concorso di idee sullo sviluppo del comparto da bonificare. Sarà inoltre aperto un sito web del municipio, della Comunità montana parco Alto Garda e delle riviste di settore. Bombardieri ha ringraziato Elena per la grande mole di lavoro svolto, augurando buon lavoro al nuovo presidente, Sanesi. Il museo è stato inaugurato la scorsa estate. Il primo locale è stato chiamato «stanza della memoria». Accoglie ricerche, tesi di laurea (in architettura, storia, geologia, ecc.), videocassette, documentari, una cartina dell’impero austroungarico. Nel 1862 le cartiere della valle occupavano duemila addetti. Molti giungevano da varie località della zona. La seconda è «la sala del ricordo» con un centinaio di fotografie scattate agli inizi del secolo. C’è anche un argano di legno, utilizzato dai frati Dominicani per cinquecento anni. In un’altra ci sono le filigrane. Non manca la cartamoneta stampata nel periodo della Rsi, la Repubblica sociale di Benito Mussolini. Un setaccio del 1740 porta la sigla V.F., Veronesi Francesco, l’unico imprenditore che svolgeva l’attività in piazza a Maderno, nell’edificio ora diventato hotel Golfo. In un angolo, cinque rulli ballerini in bronzo. Da ultimo, la stanza della fabbricazione, con cinque riproduzioni: dalla cernita degli stracci alla essicazione. Viene effettuato un raffronto con la lavorazione attuale. Nel giardino esterno, gli attrezzi pesanti. Autentica chicca: una calandra alta due metri e larga 80 centimetri. I turni di sorveglianza sono garantiti dai lavoratori anziani della cartiera di Toscolano, protagonisti di questa operazione di recupero.

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