venerdì, Aprile 19, 2024
HomeAttualitàBalneabilità, record negativo
Sono ben 18, secondo le analisi dell’Asl, le località fuorilegge per inquinamento batteriologico Critiche le spiagge di Padenghe, Toscolano e Moniga

Balneabilità, record negativo

Brusca impennata dell’inquinamento balneare sul lago di Garda. Sulla sola costa bresciana sono ben 18 le spiagge dichiarate «off limits» dall’Asl di Brescia che ieri pomeriggio ha diffuso il consueto bollettino quindicinale sullo stato di salute del lago. Dalle otto dichiarate fuorilegge alla vigilia di Ferragosto si è dunque passati a diciotto su un totale delle 52 località bresciane soggette al check up quindicinale. Ma se la nostra sponda piange, quella veneta non ride. Infatti, su 50 spiagge venete sette, in gran parte concentrate nel basso lago tra Peschiera e Castelnuovo (una sola a Torri del Benaco), sono finite nella lista nera. Al mezzo disastro provocato dal maltempo che ha flagellato per tutto agosto la riviera del Garda, ora sul settore turistico si abbatte anche questa tegola. Ed è stata ancora lei, la pioggia, a determinare questa impennata di inquinamento che non si registrava da oltre 15 anni. Ma com’è potuto succedere tutto questo? «Premetto subito una cosa – osserva il dottor Angelo Benedetti, direttore del Distretto Asl del Garda – non ci troviamo davanti ad una grave situazione d’inquinamento, perche in diverse spiagge controllate sono bastate poche centinaia di colifecali per superare la soglia della nostra rigida legislazione che è di 100 colifecali per ogni 100 milliltri di acqua di lago. Se nell’acqua fossero finiti liquami, ebbene, si sarebbero dovuti rinvenire miliardi di microbi (colifecali) per la quantità d’acqua stabilita». D’accordo, però, è bastato quel poco per far scattare il divieto di balneazione? «Purtroppo, sì». Il maltempo c’entra in tutto questo? «Naturalmente. Le copiose piogge – riprende Benedetti – hanno causato una specie di ingorgo nelle tubazioni comunali, alcune delle quali non ancora separate tra acque nere e acque pluviali. Non tutti le abitazioni dei Comuni rivieraschi ne sono dotate, purtroppo. A loro volta, i liquami, unitamente alle acque meteoriche sono finite nei collettori comunali, da questi al collettore principale del Garda Uno, fino a Peschiera. Si tratta, però, come dicevo poc’anzi – continua il dirigente dell’Asl – di acqua sporca, non inquinata». Insomma, è riaffiorato il solito problema del sovraccarico di materiale delle condotte fognarie che, quando si manifestano eventi piovosi di una certa consistenza gonfiano a dismisura le tubazioni per poi finire nelle acque del lago. Ed a pagarne le conseguenze è ancora e sempre il settore turistico. Perchè, potrebbe verificarsi adesso uno sconcertante paradosso: il maltempo potremmo lasciarcelo alle spalle ma con l’impossibilità a fare un bagno, quanto meno nei posti in cui, già da stamane, saranno esposti i cartelli di divieto. Una rapida carrellata ora per chi ne vuole sapere di più. Sirmione, Desenzano, Tignale, Tremosine e Limone sono interamente balneabili. I divieti sono a Lonato (lido), Padenghe (S. Giulia, Porto Garuti e S.Cassiano), Moniga (Madonna della Neve, Preara e Liner), Manerba (punta Rio), S. Felice (Ghiacciaie), Salò (Cimitero e Rive Grandi ), G ardone Riviera (Casinò e Fasano), Toscolano Maderno (lido Azzurro, Villa Adele, Cantieri del Garda e Religione), infine a Gargnano (Castello). Sulla sponda veneta abbiamo divieti sull’intero territorio di Peschiera, a Castelnuovo (loc. Campanello sud) e a Torri del Benaco (lo. Pozza). Insomma, una stagione tutta da dimenticare.

Articoli Correlati

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Dello stesso argomento

- Advertisment -

Ultime notizie

Ultimi Video