venerdì, Aprile 26, 2024
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Domani la celebrazione in San Domenico a Colombare. La vocazione dopo l’incontro con Azione Cattolica. Elisabetta Sepich diventa suora orsolina. «A Roma finirò anche gli studi universitari»

Betty spalanca le braccia al Signore

Betty fino a venticinque anni era una ragazza come tante altre: lavoro, amicizie, musica, gite. Senza alcun problema di solitudine, di emarginazione o di infelicità, anzi. Poi, un giorno alcune persone che frequentava all’Azione Cattolica della parrocchia di Colombare le hanno trasmesso «quei valori che cercava da tempo». Era il 1998 quando Elisabetta Sepich, Betty per tutti, nata e vissuta a Sirmione con la famiglia, iniziava il suo cammino per diventare suora. Un sogno, per lei, che si è trasformato in realtà. Domani, infatti, con una solenne cerimonia in programma nella chiesa di S. Francesco di Colombare, acquisirà la «professione perpetua» di suora al servizio della Congregazione delle Orsoline «Figlie di Maria Immacolata» di Verona, fondata dal beato Zefirino Agostini. Presiederà la cerimonia monsignor Franco Fiorio, vicario generale della Diocesi scaligera, di cui Sirmione fa parte; presenti anche i tre parroci sirmionesi (don Luigi Limina, monignor. Evelino Dal Bon e don Sergio Formigari) ed altre autorità religiose. Tra l’altro verrà festeggiato nell’occasione il 150° anniversario della fondazione della congregazione, avvenuta a Verona nel 1856. Alla vigilia del suo importante traguardo, abbiamo chiesto a Betty una sua breve presentazione. «Ho studiato come grafico pubblicitario, trovato un lavoro, avuto sempre tanti amici ed amiche, poi nel frequentare alcune persone dell’Azione Cattolica ho cominciato a conoscere degli autentici valori, ed ho sentito una chiamata da Dio: ho così deciso di compiere il passo di entrare nell’istituto delle Orsoline». Quali sono state le sue tappe per arrivare ad oggi, quando prenderà i voti definitivi? «Sono stata due anni a Verona, poi sono entrata in una comunità e, quindi, nella “Casa Serena” dove sono rimasta per altri tre anni». Cosa si sente di dire ai giovani, agli amici che tuttora conserva? «Di non aver mai paura di compiere delle grandi scelte: può mettere angoscia questo, ma bisogna che nella vita si decida quel che ci si sente di fare». Dove andrà domani? «Sarà la Madre Generale dell’ordine a disporre il mio futuro, però so già che dovrò andare a Roma per alcuni anni per perfezionare la mia professione di grafico e per laurearmi», risponde suor Betty. Domenica in una chiesa stracolma di amici, parenti e religiosi che arriveranno da ogni parte delle province di Verona e Brescia, ci sarà anche un coro composto esclusivamente dai suoi più fedeli amici. E soprattutto ci saranno le sue consorelle del vicino asilo materno «Durighello» che le sono state vicine in tutti questi anni di noviziato. Le sei Orsoline di Colombare, coadiuvate da alcune laiche, conducono la scuola frequentata da ottanta piccoli da diversi decenni con ottimi risultati. La prima scuola dell’infanzia venne aperta il 2 novembre 1856 a Verona; negli anni successivi ne sorsero anche a Ferrara, Chieti, Roma, Trieste e Milano, quindi in molti altri centri. Le Orsoline operano nel settore educativo-assistenziale.

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