giovedì, Aprile 25, 2024
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Vezzola spa crede nel riciclo come forma di risparmio e business, per questo oggi organizza un incontro tecnico. La cava rende, ma può essere affiancata da nuovi prodotti previsti per legge. L’attività di cava coinvolge a Brescia numerose imprese

Brescia, ghiaia per 35 milioni

Le cave di sabbia e ghiaia a Brescia e provincia danno luogo ad un business di circa 35 mln di euro l’anno. Si tratta di una stima di massima che si ricava dalla quota annua estrattiva programmata dal Piano Cave della Provincia equivalente a 7 mln di metri cubi annui. Ovvio, a questo punto, l’interrogativo: nel futuro il comparto estrattivo potrà reggere la domanda proveniente dall’edilizia, saremo costretti ad importare sabbia e ghiaia dall’estero e, infine, esiste un’opzione alternativa? A queste opzioni vuole tentare di dare risposta il convegno «La cultura del riciclo», in programma oggi a partire dalle 9 all’Hotel Oliveto di Desenzano del Garda ed organizzato dalla Vezzola spa, azienda bresciana appunto impegnata sul fronte delle cave. Cosa e come si ricicla è il tema di fondo, importante poiché, sempre in base ad un calcolo indicativo, il corretto riutilizzo di materiali alternativi all’inerte naturale potrebbe far risparmiare, solo nel Bresciano, circa 1 mln di metri cubi di cavato, forse di più dicono gli esperti. Un po’ di cautela ci vuole, ovviamente, soprattutto nell’identificare e consentire di lavorare i prodotti riutilizzabili (ad esempio per gli asfalti), anche se è un decreto, che porta il nome del ministro dell’Ambiente Matteoli, ad obbligare le imprese vincitrici di appalti pubblici ad utilizzare almeno il 30% di materiali riciclati (a condizione che siano disponibili e il loro prezzo sia equo). Per capire il concetto è meglio tornare alla legge e capire cosa si intenda per rifiuti speciali: ci sono quelli derivati da attività agricole ed agro-industriali; quelli pericolosi che derivano da attività di scavo; i rifiuti da lavorazioni industriali; quelli da lavorazioni artigianali, quelli derivanti dalla attività di recupero e smaltimento rifiuti. La materia prima quindi non manca. La sola provincia di Brescia si attesta nel 2002 al primo posto nazionale per la produzione di rifiuti speciali non pericolosi (2,7 mln di tonnellate pari al 5,5% dell’intera produzione nazionale) e al secondo posto nazionale (dopo Mlano) per la produzione di rifiuti speciali pericolosi (0,32 mln di tonnellate, pari al 6,5% dell’intera produzione nazionale). Ovvio, a questo punto, l’interesse del convegno. Infatti, il riciclo può diventare un business importante per le industrie trasformatrici. I lavori prevedono alle 9 l’intervento dell’assessore all’Ambiente della Provincia di Brescia, Enrico Mattinzoli. A seguire sono in programma relazioni tecniche affidate a numerosi esperti del settore. Sotto esame c’è, in particolare, la normativa che regola il settore, compresa quella europea. Per quanto riguarda l’identificazione e l’utilizzo dei materiali, verranno delineati esempi sia nel recupero dei materiali alternativi per le costruzioni, sia in quello delle scorie d’acciaieria finalizzato alla produzione di conglomerati bituminosi speciali. La chiusura dei lavori è affidata a Giovanni Vezzola, presidente nazionale di Anepla, l’associazione che raggruppa estrattori di lapidei e affini.

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