venerdì, Aprile 19, 2024
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Turismo & Bilanci. Difficile avvio di stagione per Marco Zaninelli dell’Assogardacamping

Campeggi, falsa partenza

È da poco passata la Pasqua e già si fanno i primi bilanci dell’affluenza turistica sul lago di Garda. Ovviamente la considerazione è riferita principalmente alla Riviera degli Olivi, ma non si discosta più di tanto nemmeno per la riviera bresciana. I primi dati, seppur non del tutto completi e rifiniti, per la Riviera degli Olivi esprimono un responso negativo. Negativo soprattutto se riferito all’identico periodo pasquale dell’anno precedente. Le presenze sono calate almeno del 10-13 per cento e queste sono principalmente ascrivibili alla mancanza del turista tedesco ed austriaco. Il maltempo delle vacanze pasquali non ha inoltre «aiutato» gli italiani a muoversi e quindi a non frequentare come d’abitudine il lago di Garda. I primi a farne le spese sono stati, in particolare, i campeggi. Un pochino di meno gli alberghi e le pensioni. Qualche flessione, ma di poca entità per gli agriturismo. Per avere il polso della situazione ricettiva, abbiamo incontrato il portavoce dell’AssoGardaCamping, Marco Zaninelli, campeggiatore, consigliere comunale a Lazise, ed ex commissario dell’Apt del Garda. Allora Pasqua è stata poco fruttuosa per il turismo gardesano veronese? «Direi proprio di sì», spiega a malincuore Zaninelli, «perché le presenze sono diminuite dappertutto. In Germania ci sono meno soldi che in Italia. La disoccupazione è più forte da noi e il costo della vita è sicuramente maggiore che in Italia. Ma credo, anzi ne sono convinto , che l’aspetto più negativo, per noi operatori siano la mancata programmazione e promozione turistica». «Se poi aggiungiamo», precisa Zaninelli «che gli uffici informazione che sono situati in tutti i paesi della riviera, a Pasqua e a Pasquetta erano per la maggior parte chiusi o funzionavano a scartamento ridotto, credo che questo non sia stato un buon servizio al turismo gardesano». Ma chi sono gli organi preposti alla promozione turistica? Meglio, chi deve organizzare l’immagine e i pacchetti-prodotto da vendere all’estero per il Garda? «Sicuramente la Provincia di Verona e la Regione del Veneto perchè sono loro che hanno in mano la gestione delle risorse umane e finanziarie di questo settore importantissimo per la nostra area di attività. Dobbiamo prendere il toro per le corna, evidentemente tutti assieme. Operatori, imprenditori, enti pubblici, associazioni di categoria per programmare seriamente la promozione del Garda. Al momento non la vedo. Vedo semmai iniziative sporadiche, personali, di cura del proprio orticello. Ognuno di noi, imprenditori turistici ed operatori turistici fa promozione per proprio conto, incentiva la propria azienda. Ma soltanto questo davvero non basta. La crisi c’è ed è evidente. Non possiamo più restare con le mani in mano». Quali sono, secondo lei, le previsioni per la stagione estiva che sta aprendosi? «Non certo buone se i giorni di Pasqua hanno dato un responso negativo. È vero che l’estate offre qualche chanches in più, ma non credo che faremo grandi exploit. Saremo bravi, anzi bravissimi se riusciremo a produrre dati come l’anno scorso. Se vogliamo facciamo ancora in tempo a fare qualche cosa di buono per quanto riguarda la promozione. Certo si poteva prima e meglio. Sono comunque finiti i tempi in cui i tedeschi e gli olandesi venivano sul Garda lo stesso a fare il bagno e a prendere il sole. Adesso dobbiamo noi attirarli con servizi, attività di supporto, valorizzazione dell’entroterra,dei prodotti tipici, dei parchi naturali e di quelli a tema. Ma bisogna svegliarsi subito e mettere in moto la macchina della promozione e della programmazione specifica e mirata. Il lago non può e non deve morire. La crisi va superata».

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