giovedì, Marzo 28, 2024
HomeAttualitàDesenzano furto ai danni di Garda Solidale
RUBATO IL FURGONE DEI RAGAZZI DI CHERNOBYL Amare riflessioni nell’intervista con il presidente Fabio Perin

Desenzano furto ai danni di Garda Solidale

Nemmeno le associazioni di volontariato, organizzazioni dove la gente dà senza ricevere, si salvano da ladri e malviventi. Stavolta è stata presa di mira Garda Solidale, associazione che da anni si occupa della salute dei bambini bielorussi colpiti dalle radiazioni del disastro nucleare di Chernobyl. Negli ultimi anni infatti il sodalizio, che – ripetiamo – lavora basandosi sul volontariato e non ha fini di lucro, è riuscito grazie alla collaborazione di centinaia di famiglie ad ospitare nei mesi estivi almeno 4.000 ragazzi. Per gli spostamenti, l'associazione aveva utilizzato un furgone Fiat Ducato di colore bianco che reca sui fianchi logo e scritte di Garda Solidale. Ebbene i ladri si sono impadroniti del furgone che era stato parcheggiato in via Allende davanti all'abitazione del presidente Fabio Perin. I malviventi, forzata la portiera, hanno collegato i fili. La sparizione è stata scoperta la mattina e denunciata ai . Fin qui la notizia: triste, avvilente per non dire di peggio. Ne abbiamo parlato con il presidente del sodalizio, Fabio Perin, demoralizzato e deluso. Esordisce:“Ti alzi al mattino, hai ancora sonno. Come mai? è vero ieri sera ho fatto tardi, ma non sei andato a divertirti, avevi una riunione della Associazione. C'eravamo tutti: Ruggero che per venire in sede si fa 100 Km, Luigi che ne fa 160; su 10 volontari solo due hanno la fortuna di non abitare lontano. Le riunioni finiscono normalmente verso le undici, poveretti arrivano a casa sicuramente dopo la mezzanotte e al mattino di nuovo al lavoro”.- Forse ve l'hanno già chiesto: non vi è mai venuto un momento di sconforto?“No, anche se non sempre è facile. Il nostro tempo libero lo dedichiamo agli altri. Giovanni, che è in pensione, invece di andare a giocare a carte gira tutto il giorno con la sua macchina per raccogliere materiale per le famiglie povere; alla sera, poi, smista tutto il materiale raccolto, lo inscatola, lo suddivide, lo pesa, lo prepara pronto per il Tir. Certo, proprio per quel Tir con il quale mandiamo via il tutto e che paghiamo praticamente con le nostre tasche. Giorgio fa l'operaio, lavora in fabbrica e al sabato (suo unico giorno di libertà) va nel magazzino che ci hanno prestato, smista anche lui il materiale e con un furgoncino lo va a prendere da Gianni. Alla fine fanno girare più di 2000 scatoloni. Davide e sua moglie ci hanno prestato il magazzino, un grande garage sotto casa, anche loro ci aiutano, nessuno glielo ha chiesto, ma lo fanno volentieri anche se non sono più tanto giovani”.- C'è sempre movimento…“Vero, ma non è finita. Ad esempio, c'è l'aeroporto, dove Lucia è sempre presente, perché facciamo arrivare nell'arco di tre mesi più di 450 bambini: i bambini di Chernobyl che arrivano non solo al sabato o alla domenica – se così fosse passeremmo in aeroporto il nostro giorno libero – ma durante tutta la settimana ed a orari impensabili. E dobbiamo ringraziare anche il marito di Lucia che accetta di restare periodicamente solo sul lavoro. Poi, a bordo pista, ritroviamo Luigi, magari è martedì e si è preso un giorno di ferie, è arrivato con il pullman da Bergamo. C'è anche Marco che viene da , per portare i bambini alle famiglie italiane, quelle famiglie che usano le loro ferie – ed in più contribuiscono anche finanziariamente – per ospitare un bambino di Chernobyl”. – La vostra associazione, Garda Solidale, su quali introiti può contare?“Su nessuno. Non abbiamo alcun introito da impresa, diretta o indiretta. Ma le spese ci sono: i telefoni, gli spostamenti da e per l'aeroporto, tutta la documentazione, i fax, le fotocopie. Così ce ne facciamo carico noi personalmente, di tasca nostra. Paolo è in pensione e aveva detto: vi do' una mano in ufficio a tempo perso. Il tempo perso è diventato un lavoro a tempo pieno, naturalmente gratis. Tutta la documentazione per far venire i minori dalla Bielorussia la prepara lui.Ogni spostamento, ogni volta che ci muoviamo ci costa in euro sonanti. Nessuno ce lo impone, ma abbiamo voluto fare – per gli altri – un ulteriore sforzo notevole: abbiamo deciso di acquistare un pulmino, grazie al quale trasportiamo persone che non hanno la possibilità di muoversi autonomamente. Mettiamo a loro disposizione il nostro mezzo, quello che usiamo anche per portare i bambini. Ha una capacità di 8 persone, quindi lo sforzo è stato impegnativo per una Associazione come la nostra senza fini di lucro. Il carburante, l'assicurazione, la manutenzione pesano, ma sapere che questa nostra cosa serviva a chi ha bisogno ci rendeva orgogliosi e contenti nello stesso tempo. Serviva: adesso il pulmino non c'è più: qualche brava persona alla quale sicuramente importa meno di nulla degli altri, lo ha rubato. Non solo lo ha tolto a noi, ma anche ad una parte debole della nostra comunità. Bello, lodevole: è esemplare essere altruisti in questo modo; tutti i volontari della nostra Associazione ringraziano”.Non solo nel presidente Perin, ma nel cuore di tutti c'è profonda amarezza. Il pulmino aveva 10 anni, era ben visibile e identificabile con tutte le sue scritte, li ha portati in Bielorussia con gli aiuti umanitari, lo sentivano come uno di loro. “Ci hanno tolto un amico, a noi ed a tanti che di lui – e magari anche di noi – avevano più bisogno”.

Articoli Correlati

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Dello stesso argomento

- Advertisment -

Ultime notizie

Ultimi Video